Meloni vedrà Macron e von der Leyen su 10 punti sui migranti

Redazione

L'incontro a margine del vertice Med9 di Malta. I ministri dell’Interno Ue verso un accordo sulle nuove regole per la gestione di richiedenti asilo e irregolari. Tajani: "I migranti siano portati nei paesi delle ong". E Weber (Ppe) rilancia la retorica anti-ong della destra

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il presidente francese Emmanuel Macron e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, si incontreranno a margine del vertice Med9 di Malta (un summit che coinvolge i leader di nove paesi del Mediterraneo e dell’Europa meridionale), per discutere l'attuazione del piano in dieci punti presentato la scorsa settimana da Ursula von der Leyen durante la sua visita a Lampedusa (la presidente della Commissione è in attesa di rielezione e dunque è in cerca di voti). Quello in dieci punti è un piano che, almeno nelle intenzioni, dovrebbe consentire all'Ue di affrontare la sfida della migrazione. Tuttavia, come scrivevamo qui, concretamente non offre niente di nuovo eccetto la possibilità di una missione navale. Il sostegno della Commissione è solo politico, e sposta von der Leyen ancora più a destra. La presidente della Commissione è un'habitué dei piani d'azione, assunti a metodi di governo: prendere una serie di iniziative già in corso e rimescolarle in un nuovo calderone, utile a fare un titolo di giornale, ma meno a una svolta politica efficace.

  

Per quanto riguarda il capo dell'Eliseo, invece, Meloni l'ha ricevuto a Roma, in occasione della visita di Macron in Italia per i funerali del presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano. Come scrivevamo già, dopo le tensioni di quasi un anno fa sempre sugli sbarchi, adesso Parigi è un’alleata. Perché è “evidente che Italia, Francia e Ue debbano agire insieme per sostenere gli stati di origine dei migranti e per aiutare gli stati di transito a smantellare le reti criminali di trafficanti di esseri umani”. Secondo un retroscena di Repubblica, il presidente francese, martedì mattina, subito dopo il funerale laico di Giorgio Napolitano, si sarebbe esposto in maniera molto diretta con Meloni per chiederle di garantire i voti per un bis di von der Leyen invece che schierarsi con il fronte del no di Matteo Salvini e Marine Le Pen.

Meloni sembra alla ricerca di un doppio forno a seconda del problema che le si pone davanti. Alleanze variabili con la speranza, forse una pia illusione, di rompere l’asse franco-tedesco. La premier infatti, tre giorni fa, ha scritto al cancelliere tedesco Olaf Scholz e aperto uno scontro diplomatico con la Germania, subito sostenuto e fomentato anche dall'alleato leghista. "Stanno cercando di destabilizzare il governo attraverso il finanziamento delle Ong per riempirci di clandestini e far scendere il consenso del centrodestra in Italia", dice il vicesegretario Andrea Crippa parlando con Affaritaliani. "Ottant'anni fa il governo tedesco decise di invadere gli stati con l'esercito ma gli andò male, ora finanziano l'invasione dei clandestini per destabilizzare i governi che non piacciono ai social-democratici", ha detto Crippa, che nelle ultime settimane era già intervenuto con toni molto duri sul tema immigrazione, dicendo quello che probabilmente Salvini non può dire. 

 

Intanto il ministro degli Esteri Antonio Tajani (Forza Italia) a "5 Minuti", in una registrazione del programma che andrà in onda stasera, dice che il governo vuole "fare un accordo per un nuovo patto: le ong che battono bandiera tedesca o di altro paese raccolgono i migranti e li portano nei loro paesi". E su X (il fu Twitter) il leader del Ppe Manfred Weber fa eco alla retorica di estrema destra. "Azioni unilaterali e non coordinate, come quelle delle navi delle ong tedesche che trasportano i migranti nei porti italiani, non avvicinano l'accordo sulla riforma dell'immigrazione. Possiamo ridurre l'immigrazione illegale solo se lavoriamo insieme. Tutti i paesi devono compiere uno sforzo per lavorare sull'adozione del patto sulla migrazione", scrive. In realtà le navi delle ong stanno portando le persone soccorse in mare nei porti italiani in coordinamento con le autorità italiane. 

  

 

Ieri, 28 settembre, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ha dichiarato che dall’inizio dell’anno più di 2.500 migranti sono morti mentre cercavano di attraversare il Mediterraneo, un dato in aumento rispetto allo stesso periodo del 2022. E intanto i ministri dell’Interno dell’Unione europea si sono avvicinati a un accordo sulle nuove regole per la gestione dei richiedenti asilo e dei migranti irregolari. L’intesa potrebbe essere formalizzata nei prossimi giorni.