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La Lega sale nei sondaggi. Piace il Salvini "sabotator cortese"

Redazione

Il Carroccio al 10,1 per cento: cresce dello 0,3 nelle preferenze e insegue il partito di Meloni (27,2 per cento), che scende dello 0,2. Due elettori leghisti su tre condividono l'istituzione del salario minimo

Il sondaggio di Euromedia Research, condotto da Alessandra Ghisleri e pubblicato oggi sulla Stampa, registra lievi cambiamenti nell'elettorato dei partiti più grandi: -0,2 per cento per Fratelli d'Italia e +0,2 per cento per il Pd che ritrova il 21 per cento. Riprende vigore la Lega che cresce dello 0,3 per cento e raggiunge il 10,1 per cento. Sarà che all'elettore piace il Salvini "sabotator cortese", come lo abbiamo definito sul Foglio. Il capo del Carroccio infatti non è più quello dei "mitologici tempi del primo governo Conte, quando se ne stava in costume e cocktail in mano al Papeete", scriveva Salvatore Merlo una settimana fa. Adesso "indossa la cravatta". Forse funziona, insomma. 

   

Intanto il Movimento 5 stelle, in leggera risalita, guadagna lo 0,2 per cento. Idem per Forza Italia, che si presenta con un appena percettibile più 0.1 per cento. Piccola perdita per Alleanza Verdi e Sinistra (meno 0,2 per cento). Nel fu Terzo polo scende dello 0,1 per cento Azione e sale della stessa misura Italia viva, che raggiungerebbe così il 4 per cento. Per l'Italia con Paragone cala dello 0,3 per cento. 

    

Rispetto alla rilevazione sul salario minimo invece, la proposta di una possibile istituzione della misura riceve un alto consenso da parte dell'elettorato italiano, le fasce di età dai 18 ai 64 anni infatti registrano un alta percentuale di approvazione non scendendo sotto il 70 per cento. Una piccola sorpresa riguarda il Carroccio, i cui elettori condividono al 71,8 per cento l'istituzione del salario minimo. Assenso più alto solo tra gli elettori di sinistra, con quelli del Partito democratico favorevoli all'88,2 per cento e quelli del Movimento 5 stelle al 90,5 per cento. Fratelli d'Italia e i partiti del Terzo Polo sono gli unici che non raggiungono il 60 per cento (rispettivamente 57,6 per cento e 54,7 per cento). Ultima nota interessante è quella sulla comprensione effettiva della misura proposta: il 44,2 per cento dei cittadini non sa che quando si parla di salario minimo ci si riferisce alla paga oraria lorda e non a quella netta.