Simbologia dem

Schlein porta la segreteria Pd a Ventotene: "Noi contro l'Europa delle nazioni di Meloni"

Gianluca De Rosa

Dopo Matteotti ecco Altiero Spinelli. La leader approfitta delle riunioni della segreteria per costruire il pantheon dem e contrapporsi alla premier, ieri fascista oggi antieuropeista

Da Riano a Ventotene. Da Giacomo Matteotti ad Altiero Spinelli. Corone di fiori e segreteria. Riunioni di partito con omaggio funebre annesso per costruire un pantheon ideale. È un format che non sarà facile da replicare ma che Schlein intraprende per la seconda volta. Dare alle riunioni dei dirigenti del partito un significato ulteriore a quello dell’organizzazione, un significato simbolico per identificarsi e farlo in opposizione dell’avversario, la premier Giorgia Meloni. Per la prima riunione della sua segreteria, lo scorso 21 aprile, Schlein aveva chiamato tutti in un circolo ricreativo a Riano, paese di diecimila abitanti alle porte di Roma noto per essere il luogo in cui venne rinvenuto il corpo senza vita di Giacomo Matteotti nel 1924. Prima della riunione aveva deposto una corona di fiori al monumento lungo la via Flaminia che ricorda il deputato socialista. Mancavano pochi giorni al 25 aprile e riunirsi lì signficava testimoniarsi eredi del massimo simbolo dell'antifascismo rispetto a un governo guidato da un partito ancora oggi in difficoltà a celebrare la liberazione come festa nazionale.

   

Oggi invece Schlein ha portato i suoi in aliscafo a Ventotene per celebrare Altiero Spinelli, antifascista al confino sull'isola dove, con Ernesto Rossi, scrisse il manifesto ideale del federalismo europeo. Prima della segreteria al cimitero ha omaggiato la sua tomba e quella di un altro del primo gruppo dei federalisti di Ventotene, Luciano Bolis. Un modo per contrapporsi di nuovo a Meloni, stavolta non tacitamente fascista, ma anti europeista, o meglio sostenitrice dell’Europa delle nazioni. "Per me – ha detto Schlein arrivando – era importante venire qui per continuare a il sogno federalista”. Il contrario, secondo la segretaria dem, di quello che vuole Meloni: “Un’Europa non dei popoli ma dei veti nazionali come i suoi amici ungheresi e polacchi che negano l'accoglienza ai danni dell'Italia e Meloni dà ragione a loro: è qui il paradosso nazionalista, ma non permetteremo a nessuno di sottrarci alla promessa che ci ha fatto il manifesto di Ventotene”. La segretaria poi ha attaccato anche sul Pnrr: "Meloni rischia di farci perdere un'opportunità unica e irripetibile". 

    

Sull’isola laziale Schlein ha anche inaugurato un circolo del Pd dentro la libreria Ultima spiaggia intitolato a Ursula Hirschmann, moglie dell’antifascista Eugenio Colorni in confino a Ventotene con Spinelli (che sposò in seconde nozze dopo la morte di Colorni) ed Ernesto Rossi. Fu grazie a lei, che non era oggetto di provvedimenti restrittivi, che il Manifesto si potè diffondere nelle grandi città italiane. L'omaggio di oggi, ci ha tenuto a precisare Schlein, non era solo a Spinelli, ma anche a lei, come anche a Bolis, a Colorni e "a quel primo gruppo di federalisti che per primi hanno immaginato quel sogno degli stati uniti d'Europa".

Di più su questi argomenti: