editoriali

Il difficile dialogo tra Landini e Meloni

Redazione

Governo e Cgil si confronteranno, ma sanno cosa vogliono dall’altro?

L’apertura della Cgil al nuovo governo (“La nostra è un’apertura di credito verso la democrazia”, ha detto) è un’occasione per una riflessione sui problemi dell’economia e del lavoro, sia da parte di Maurizio Landini sia da parte di Giorgia Meloni. Il leader della Cgil ha detto al Corriere che “a piazza del Popolo ho voluto dire che la Cgil non ha pregiudizi, ma il sindacato vuole essere ascoltato prima che vengano prese le decisioni”. Le richieste della Cgil sono “una vera riforma fiscale a vantaggio di lavoratori dipendenti e pensionati e non la flat tax; la fine della precarietà; una vera riforma delle pensioni; politiche industriali che investano sulle rinnovabili”. Alcune delle proposte del sindacato, come la riforma fiscale, vanno contro il programma del centrodestra; altre, come la (contro)riforma delle pensioni, sono in linea con il programma; altre ancora, come la “fine della precarietà” e gli investimenti in rinnovabili, sono condivise nei fini ma forse non ancora nei metodi.

Meloni dovrà riflettere, quindi, su che tipo di relazione e dialogo instaurare con il sindacato sapendo, però, che partire dai punti in comune (i prepensionamenti e una deviazione dalla legge Fornero) è proprio ciò che l’Europa e i mercati accoglierebbero negativamente. Dall’altro lato Landini, oltre a voler “cambiare il modello neoliberista” (vaste programme), dovrebbe riflettere su quale impostazione di politica di bilancio chiedere al governo. Per circa un anno, il capo della Cgil ha incalzato il governo Draghi chiedendo uno scostamento di bilancio: “Per noi serve un nuovo scostamento” (aprile); “E’ il momento di uno scostamento” (maggio); “Il governo valuti uno scostamento” (luglio), etc. Ma improvvisamente, durante la manifestazione dell’8 ottobre, Landini ha sferrato un attacco a se stesso: “C’è chi chiede scostamenti di bilancio” per affrontare la crisi energetica, “ma gli scostamenti di bilancio poi li fanno pagare a noi, perché tagliano la sanità e la scuola”. Prima di incontrarsi, Landini e Meloni devono avere le idee chiare su cosa vogliono.

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