(Ansa)

Dopo il Quirinale

Il Cav. contro l'"ingrata" Meloni. E Mediaset valuta di tagliarle le ospitate tv

Ruggiero Montenegro

"Non gli devo niente”, ha detto la leader conservatrice in trasmissione su Rete4, provocando la reazione infuriata di Berlusconi. Che pensa anche a limitare le comparse televisive degli esponenti di Fratelli d'Italia, per isolarli mediaticamente oltre che politicamente

Che i rapporti nel centrodestra, e in particolare quelli tra Fratelli d'Italia e Forza Italia, fossero ai minimi storici non è certo un mistero, strascichi e veleni della volata quirinalizia tradotti negli ultimi giorni attraverso dichiarazioni a mezzo stampa e accuse reciproche, tante che è difficile portarne il conto. Ma ora, pare, Berlusconi sarebbe pronto a fare un passo in più, a spingere verso l'isolamento mediatico Giorgia Meloni, riducendo al massimo la sua presenza sulle reti Mediaset.

Non ha gradito (eufemismo), il Cav., l'ultima uscita della leader di Fratelli d'Italia: “Non devo niente a Berlusconi”, le parole di Meloni durante la trasmissione di Rete4 Quarta Repubblica. E non è un mistero che ad Arcore si siano infuriati: “È un'ingrata”, è il pensiero di Berlusconi. Un pensiero ribadito su queste pagine anche da Antonio Tajani, ricostruendo le notti di trattative che hanno portato al Mattarella Bis e la dura posizione di Fd'I rispetto all'ipotesi di fare un nuovo tentativo per Berlusconi al Colle: “Non prendo lezioni da nessuno”, commentava piccato il coordinatore di Forza Italia. 

 

Ed è per questo allora che sarebbero pronte le prime ritorsioni con la cancellazione delle ospitate dei meloniani dagli altri talk di Mediaset, da “Zona Bianca” a “Diritto e rovescio”. Ulteriore passaggio di un'escalation che vede un centrodestra sempre più balcanizzato, con Salvini in una continua crisi d'intentità tra lotta e governo, e Forza Italia che pare andare sempre più verso il centro, smarcandosi dal sovranismo. Anche televisivo.

Una vicenda, quella tra Meloni e Mediaset, che rievoca i rumors di fine novembre, poi rientrati, secondo cui la rete di Berlusconi avrebbe voluto sospendere i programmi di Mario Giordano e di Paolo Del Debbio, perché su posizioni troppo antigovernative, per il troppo spazio concesso ai temi propri della destra di Meloni, quando la corsa per il Colle si apprestava ad entrare nel vivo.

 

Ma sullo sfondo, accanto all'ingratitudine di cui viene tacciata Meloni, resta una questione più prettamente politica ed elettorale: Fratelli d'Italia continua a crescere nei sondaggi, forte del suo ruolo all'opposizione che permette di incanalare le sacche di protesta e di dissenso intorno alla gestione della pandemia, considerato anche che il M5s ha ormai perso quasi del tutto la capacità di intercettare il malcontento, ma al contrario inizia ad essere percepito dopo tre governi diversi, sempre in maggioranza, un partito “come gli altri”.

Strategie mediatiche che si intrecciano alla tattica politica e guardano già al 2023 con l'obiettivo, da parte di Forza Italia, di isolare la destra parlamentare più estrema spostando l'asse verso il centro,  per poi magari rimettersi al tavolo da una posizione di forza. Una propsettiva che potrebbe mettere Fd'I fuori dai giochi, al di là dei risultati delle urne. Dipenderà molto (forse tutto) dalla prossima legge elettorale. E quale potrebbe essere l'epilogo l'ha spiegato bene il politologo Giovanni Orsina al Giornale: “Meloni rischia di fare la fine di Marine Le Pen, soprattutto con una il proporzionale. Sta montando nei sondaggi e può crescere ancora. Ma se ti tagliano fuori puoi anche arrivare al 30 per cento, non ci fai poi molto”. 

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