Davide Casaleggio (foto Ansa)

Lo scontro

Casaleggio accusa Conte: "Un no Lex"

Redazione

"Sconcertati da chi ci chiede i dati ma ancora non salda i debiti". L'ennesima puntata della faida a Cinque stelle

È l'ultima evoluzione di una guerra oramai dichiarata, quella tra il M5s e l'associazione Rousseau. "Ci perdonerete l’ironia, ma la vicenda dei dati degli iscritti del MoVimento 5 Stelle sta assumendo dimensioni grottesche. E’ nata addirittura una nuova categoria di persone: I NO LEX. Persone che negano l’esistenza delle leggi". E' quanto recita un post dell'associazione presieduta da Davide Casaleggio, comparso nel primo pomeriggio di oggi sul Blog delle Stelle. 

Un contributo che si intitola "Aspettando Godot" e che elenca per punti le ragioni per cui l'associazione non avrebbe nessun obbligo a restituire al nuovo capo politico in pectore del M5s Giuseppe Conte i dati degli iscritti alla piattaforma. Restituzione per cui l'ex presidente del Consiglio si è detto pronto ad adire qualsiasi via legale. In prima battuta Rousseau rimprovera al Movimento di essere rimasto senza "un rappresentante legale" dopo che il reggente Vito Crimi "nel redigere le modifiche dello Statuto non ha inserito all’interno dello stesso una norma transitoria che prevedesse il mantenimento della figura del Capo Politico, o di altra figura legittimata, fino all’insediamento del Comitato direttivo". 

Ma si spinge anche oltre, nel merito della questione. "I dati degli iscritti sono degli iscritti stessi. Sono loro che devono poter decidere con piena libertà l’utilizzo dei loro dati. Nessuno può decidere arbitrariamente al loro posto. Né Rousseau (che infatti non ha alcuna intenzione di farlo e che al momento li gestisce esclusivamente in qualità di responsabile al trattamento), né altre persone non autorizzate che, invece, dovessero pretenderne la consegna". E infatti pià avanti il documento specifica che "se Rousseau comunicasse, infatti, i dati degli iscritti del MoVimento 5 Stelle ad un soggetto terzo, diverso dal rappresentante legale del MoVimento, e che per questo non abbia legittimità o titolo per riceverli, violerebbe il Codice Privacy che prevede fino alla pena della reclusione per comunicazione e diffusione illecita di dati personali oggetto di trattamento su larga scala. Per questo motivo non è assolutamente possibile neanche comunicare la lista di iscritti del MoVimento 5 Stelle ad una neo forza politica che abbia una diversa associazione con un diverso Statuto e un diverso simbolo, al quale gli iscritti del MoVimento non hanno, infatti, dichiarato esplicitamente e deliberatamente di voler aderire. Paradossalmente sarebbe come comunicare tutti i dati degli iscritti del MoVimento a soggetti politici diversi come Italia Viva o il Partito Democratico o la Lega". 

 

È però nelle considerazioni finali che si percepisce a pieno il tono dello scontro, che appare a questo punto insanabile. "Chiedere di violare la legge comunicando i dati degli iscritti a persone non legittimate è un atto che ci lascia sconcertati e il fatto che vengano messe in campo pressioni mediatiche e personali finalizzate a spingerci a violare la normativa sulla privacy è per noi inammissibile. Siamo sempre stati disponibili e sempre lo saremo, ma rispettando la legge e non violandola come vorrebbe fare qualche NO LEX". In più Casaleggio nel post ha voluto rimarcare un concetto che va ripetendo da mesi, e cioè da quando ha annunciato che le operazioni sulla piattaforma sarebbero state gradualmente ridotte a causa del mancato versamento dei contributi da parte della stragrande maggioranza dei parlamentari. "Continuiamo ad attendere che la promessa pubblica di saldare i debiti venga onorata visto che ad oggi continua ad essere solo un annuncio sui social. I dipendenti di Rousseau sono in cassa integrazione". 

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