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"Pronti nuovi sostegni per i lavoratori in ginocchio", assicura il Pd

Francesco Cocco

Ma c'è prudenza sulle riaperture: "La campagna di vaccinazione è un prerequisito essenziale. Intanto avanti con scostamento di bilancio, rimborso dei costi fissi e azzeramento dei debiti privati". Interviste a Verini, Zampa, Provenzano e Nicita

All’ordine del giorno della segreteria del Partito democratico odierna erano annunciati l'esame del Recovery plan e le misure per la ripresa: Decreto sostegni, proposta di un nuovo Decreto imprese e (recitava il comunicato diffuso ieri) riaperture. Su quest'ultimo tema, però, diversi membri dell'esecutivo Pd lasciano poche speranze: neppure di una programmazione che permetta a ristoratori e commercianti di organizzarsi, fintanto che i numeri della pandemia diminuiscano. Preferiscono invece concentrarsi su nuovi aiuti che coprano i costi fissi per le imprese, affrontare il tema dei prestiti da esse contratti in questo terribile periodo. E guardare al futuro non proprio prossimo, con il Recovery plan.

 

 

"Il sostegno alle categorie più drammaticamente colpite dalla pandemia dev'essere centrale, un impegno nostro come penso lo debba essere di tutte le forze politiche", ha puntualizzato il deputato dem Walter Verini. "Noi abbiamo lavorato con il precedente governo e lavoriamo con questo per mitigare gli effetti di questa pandemia. Dai ristoratori ai titolari delle palestre: che vengano riconosciuti i sostegni, rimborsati i costi fissi, con un nuovo scostamento di bilancio e lavorando per l'azzeramento dei debiti privati. Perché non si è fatto finora? Si è fatto già tanto. Oltre 100 miliardi per l'Italia in ginocchio. Occorre fare ancora di più e contemporaneamente accelerare con le vaccinazioni. Solo allora l'Italia si potrà rialzare".

 

Gli fa eco Sandra Zampa: "Il tema delle riaperture lasciato all'estrema destre? E' quello che bisogno evitare che avvenga", ammette la responsabile della comunicazione al ministero della Salute. "Serve un nuovo scostamento di bilancio. Le persone e i lavoratori che hanno resistito fino ad oggi vanno accompagnate e aiutate. Il presidente Draghi sta spingendo molto su questo: confidiamo che avvenga con molta velocità. Ma allo stesso tempo non possiamo immaginare che la partita si gioca fra chi vuole aprire di più o di meno, altrimenti si continua con la pandemia. Mercoledì abbiamo avuto oltre 600 morti: prima delle riaperture, tutti i paesi più virtuosi hanno vaccinato almeno il 50 per cento della popolazione. Questa è la precondizione necessaria anche per noi".

 

 

Giuseppe Provenzano e Antonio Nicita spiegano l'ordine del giorno: "Oggi parliamo anche del Piano di ripresa e resilienza", dichiarano il sottosegretario del Pd e il responsabile al Recovery plan. "L'Italia deve ripartire e deve farlo con gli investimenti che creano lavoro sano. Il dramma sociale di tante famiglie è l'angoscia per il futuro, noi vogliamo occuparci di questo: ci impegniamo a rafforzare i ristori e soprattutto abbiamo chiesto, con il segretario Letta, un Decreto imprese che agisca sui costi fissi. Tutte le imprese hanno bisogno di liquidità, perché le loro chiusure sono state funzionali alla tutela della salute pubblica". La chiusura - del discorso - è sempre la stessa: "La vera svolta sarà correre con i vaccini".