Il voto in liguria
"Sansa è il nome che serve per la discontinuità", dice Marta Vincenzi
L'endorsement dell'ex sindaco di Genova del Pd al giornalista del Fatto. Ma in Liguria e non solo fermenta il malumore dei dem per un candidato ritenuto ostile anche verso la Chiesa
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“Su Sansa non si torna indietro, e Di Maio e Grillo lo sanno”, ci dice Rizzone (M5s)
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Il Pd appoggia Sansa. Ma chi appoggia il Pd?
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La campagna che Grillo non vuole fare
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Grillo s'accorge che Di Maio vuol fare le scarpe a Conte e blinda la Liguria
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“Piove sindaco assassino”
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"Riproviamoci. Uniti nuovamente". L'Umbria come non fallimento. Parla Bianconi
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Fondi e indagini: la Lega non c'entra. Pnr e polemiche che non lo erano
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E Crimi disse: “Me ne infischio di Di Maio”
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Genova per noi
Il caso sembrava risolto. Invece di buon mattino si è appreso che la tormentata scelta di candidare in tandem (Pd-M5s) il già giornalista del Fatto quotidiano Ferruccio Sansa per la corsa alla presidenza della Regione Liguria non era stata digerita del tutto all'interno ai Cinque stelle (presunto veto di Luigi Di Maio e presunti dubbi di Beppe Grillo). Anche se lui, Sansa, aveva già parlato da candidato ufficiale il giorno prima, e aveva già scritto una lettera aperta di saluto ai lettori del Fatto, in cui lanciava il cuore oltre l'ostacolo politico: “La Liguria, in passato apripista in passaggi decisivi della vita italiana, può essere il luogo dove nasce un nuovo progetto politico di centrosinistra che non sia tenuto insieme da convenienza o disperazione”. E se, dal lato Cinque Stelle, Vito Crimi subito interveniva per rassicurare Sansa, e la rassicurazione poi arrivata via Blog delle Stelle (“Sansa avrà il massimo sostegno”), mentre dal lato Pd Nicola Zingaretti aveva già ribadito il suo “sì” (“bene Sansa, ora coalizione aperta”), l'intesa sul nome del giornalista, non condivisa da Italia Viva, appariva, nonostante i mesi di trattative, ancora periclitante.
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- Marianna Rizzini
Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.