Gli antieuropeisti disertano il Parlamento

Il premier Conte alla Camera e al Senato per l'informativa in vista del Consiglio europeo. Lega e Fratelli d'Italia non partecipano. Ceccanti (Pd): “Inadatti a governare”

Europeisti in aula, a discutere, antieuropeisti fuori, non si sa bene a fare cosa. L'informativa del presidente del Consiglio Giuseppe Conte in vista del Consiglio europeo di domani doveva essere l'occasione per portare, in Parlamento, il dibattito su come utilizzare le risorse che l'Europa ha messo e metterà a disposizione dell'Italia per l'emergenza coronavirus. Era quello che le opposizioni, dopo aver disertato “l'inutile passerella” degli Stati generali, chiedevano: un confronto con il presidente del Consiglio. Ma nemmeno la sua presenza in Aula è bastata. E così il gruppo di Fratelli d'Italia ha deciso di non presentarsi né alla Camera né, successivamente, al Senato. Mentre i leghisti, dopo essere intervenuti nel dibattito, sono usciti senza aspettare la replica del presidente del Consiglio.

 

  

La scelta, ha spiegato la deputata di FdI Wanda Ferro intervenendo a Montecitorio, è legata alla decisione di trasformare le comunicazioni del premier (che avrebbero comportato la votazione di una mozione) in una semplice informativa (quindi senza votazioni). Fatto sta che la parte di emiciclo normalmente occupata dalle opposizioni è rimasta deserta.

  

 

Unica eccezione Forza Italia i cui deputati hanno invece deciso di rimanere in Aula. Cosa che il deputato del Pd, Stefano Ceccanti, ha commentato così: “Dietro Piero Fassino i banchi vuoti dell'opposizione autoesclusa, FdI e Lega, che parla ed esce senza ascoltare la replica del presidente del Consiglio, mentre FI resta in Aula a discutere con la maggioranza. Una volta c'era la conventio ad excludendum per chi non era ancora pienamente europeo ed atlantico, ora ci si autoesclude da soli. Inadatti a governare”.

 

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