
Bettino Craxi (foto LaPresse)
E adesso diamo a Craxi quel che è di Craxi
Contro una lunga demonizzazione. Su tanti temi politici aveva ragione lui e Berlinguer aveva torto. Ha commesso errori, ma non si cancella così un pezzo importante della storia della sinistra e del nostro paese. Anche il Pd gli è debitore
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Il biopic su Bettino Craxi è un'occasione mancata. Lungo e senza un'idea
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Il paradosso di Craxi, che non seppe sganciarsi da una politica vecchia
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C'è ancora chi si diverte a banchettare con i resti di Craxi
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Bettino, visto da chi c'era
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L'ultimo Craxi. Diari da Hammamet
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Piccolo viaggio nella Roma di Craxi, tra film e vita vissuta
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E' ora che gli italiani facciano i conti con la propria storia (e con Craxi)
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Si è vero, Craxi divide ancora. La sinistra
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Voglio il mio idraulico ministro della Giustizia
Quando Bettino Craxi vinse il congresso del Midas e divenne segretario del Psi avevo 16 anni, frequentavo il liceo e anziché studiare facevo politica nelle assemblee studentesche: mi piacque subito moltissimo. Lo vedevo come un innovato-re coraggioso, capace di ritrovare il significato e il valore di una parola per quegli anni trasgressiva – riformismo – e di declinare intorno a quella un diverso modo d’essere di sinistra, tenendo insieme la libertà e l’aspirazione alla giustizia sociale, il mercato e l’attenzione per i più deboli. Fu grazie a lui che divenni – e tuttora sono, più di 40 anni dopo – un socialista liberale. Di quegli anni conservo ancora oggi i numeri di Critica Sociale e di Mondoperaio, qualche libro e alcune copie ingiallite dell’Avanti.
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