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Passeggiate romane

Gli ex margheritini hanno un piano per governare il Pd di Zingaretti

Così Franceschini con l’aiuto della ex minoranza guidata da Guerini e con il capogruppo alla Camera Delrio sta preparando un cordone sanitario per condizionare Zingaretti

Nicola Zingaretti ieri ha dovuto rettificare l’uscita di Andrea Orlando contro Matteo Renzi. Il vicesegretario unico aveva messo sullo stesso piano il Papete e la Leopolda. In sostanza per lui lo stabilimento balneare di Milano Marittima da cui Matteo Salvini lanciava i proclami alla nazione tra un mojito e l’esibizione di una cubista e la convention che da dieci anni Renzi tiene in quel di Firenze pari sono. Il segretario si è reso conto della gaffe e ha voluto precisare che mai e poi mai le due cose sono paragonabili. Già, perché nel Pd alla fine si sono resi conto che sparare a zero contro Renzi conviene solo a Renzi medesimo. Per questa ragione adesso al Nazareno si cerca di cambiare strategia. Ora la minaccia a Renzi passa per il ricorso alle elezioni anticipate e il mantenimento dell’attuale legge elettorale. Un modo per far capire all’ex premier che se insiste non avrà più un parlamentare alla prossima legislatura. Peccato sia un’arma alquanto spuntata perché anche per il Partito democratico andare alle elezioni in queste condizioni sarebbe un problema.

 

La notizia comunque è che per la prima volta Zingaretti ha dovuto riprendere il suo maggior alleato dentro il partito, l’uomo a cui ha affidato la vice segreteria unica, le strategie comunicative, la guida della direzione degli europarlamentari: nelle caselle chiave del nuovo Pd zingarettiano ci sono molti uomini legati all’ex ministro della Giustizia.

 

È questo ritorno (in realtà non del tutto veritiero: pensate a Dario Franceschini) all’egemonia degli ex ds nel Pd che ha indotto alcuni ex margheritini a preferire Matteo Renzi e la sua “Italia viva”. Ed è per questo motivo che altri senatori del Pd sono in procinto di saltare il fosso.

 

Senatori: è a quelli che punta Renzi per avere la golden hare della maggioranza. Ma l’ex premier non ha fatto bene i conti con Dario Franceschini. Il ministro dei Beni culturali conosce bene Renzi e ha capito dove vuole andare a parare. Per questo, anche con l’aiuto della ex minoranza guidata da Lorenzo Guerini e con il capogruppo alla Camera Graziano Delrio sta preparando un cordone sanitario per condizionare Zingaretti. Domani sarà la segreteria allargata, prevista prima della convenzione programmatica di metà novembre a Bologna, in cui entreranno diversi ex margheritini, dopodomani sarà l’assemblea nazionale che precederà Bologna e fisserà dei precisi paletti… Gli ex margheritini, pardon, vista l’età gli ex dc, vogliono riprendersi il Pd. E se lo faranno forse Renzi dovrà cambiare strategia.