Il sindaco di Roma Virginia Raggi (Foto LaPresse)

Le imprese romane non si fidano della Raggi, e cercano un dialogo col Pd

Gregorio Sorgi

L'annuncio di un incontro tra la regione Lazio e le categorie produttive romane ha convinto la sindaca a sedersi al tavolo gli imprenditori

L'annuncio del 30 aprile di un incontro tra la regione Lazio e le categorie produttive romane (Acer, Cna, Coldiretti, Federlazio, Confcommercio, Confesercenti e Unindustria) ha avuto un effetto inatteso: ha convinto la sindaca Virginia Raggi a sedersi al tavolo con le associazioni degli imprenditori oggi pomeriggio, e ad ascoltare le loro richieste. L'incontro segna una tregua tra le imprese e la giunta grillina, che in passato hanno avuto dei rapporti burrascosi. La Raggi si è sentita scavalcata dalla regione, guidata dal segretario del Pd, Nicola Zingaretti, e ha cercato di rimediare organizzando un incontro con le imprese lo stesso giorno. Gli imprenditori hanno incontrato l'assessore allo Sviluppo economico, Gian Paolo Manzella, alle 15 e la sindaca di Roma, poco più tardi alle 18. “Il tempismo non è una coincidenza – spiega una fonte presente all'incontro – L'annuncio della regione Lazio ha innescato un meccanismo che ha convinto la Raggi a confrontarsi con le imprese per la prima volta in quasi tre anni di governo”.

  

L'incontro della scorsa settimana tra alcuni esponenti del Pd romano e le imprese promotrici del “Rinascimento di Roma” – il manifesto degli imprenditori per sbloccare le grandi opere e fare ripartire la città – è stato un ulteriore campanello di allarme per la sindaca. Si sono moltiplicate le polemiche degli industriali sulla paralisi del comune, e molti di loro hanno visto nella giunta regionale un interlocutore più affidabile. A quel punto, la Raggi ha deciso di agire, convocando un tavolo di ascolto, per lo più simbolico, con le imprese. A pochi giorni dalle elezioni europee, la sindaca ha cercato di evitare una sconfitta simbolica contro il leader del principale partito di opposizione.

 

Tuttavia, la crisi tra le imprese e la giunta capitolina ancora non si è ancora rimarginata, e molti imprenditori continuano a puntare sul Pd per portare avanti la loro causa. “All'incontro in regione, la maggior parte degli imprenditori hanno criticato la sindaca – spiega una fonte – uno di loro ha detto che 'se i dirigenti della regione governassero il Comune di Roma non ci sarebbe stato alcun bisogno del manifesto condiviso'”. Il presidente dell'Acer, Nicolò Rebecchini, ha molta fiducia nell'assessore Manzella per portare avanti la sua battaglia che ha come obiettivo l'attribuzione di maggiore autonomia alla città di Roma. “Manzella è anche un membro dell'Assemblea nazionale del Pd, ed è molto vicino a Zingaretti – spiega Rebecchini – Proprio il segretario del Pd si è espresso positivamente su questo tema. Contiamo sul suo appoggio”. Si vedrà col tempo. L'attenzione della politica per la crisi di Roma potrebbe anche affievolirsi una volta spenti i riflettori della campagna elettorale. Non sarebbe nemmeno la prima volta.  

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