Il presidente dell'associazione Rousseau, Davide Casaleggio (Foto LaPresse)

Il futuro obsoleto di Casaleggio

Redazione

Parla da visionario, ma è un modesto manager che produce siti scadenti

Siccome il ragazzo non teme il senso del ridicolo, concionerà di futuro anche quest’anno, come ha già fatto nei due anni precedenti. E del resto “capire il futuro” è il claim che, senza pudore, è stato riproposto per questa terza edizione di “Sum”, l’evento che sin dal 2017 Davide Casaleggio organizza nella sua Ivrea. E dato che il futuro è in fondo il luogo più comodo in cui rifugiarsi per dimostrare capacità e meriti che non si possono vantare nell’immediato, ecco che anche stavolta bisognerà sorbirci le consuete prediche su blockchain e innovazione e intelligenza artificiale e transumanesimo (sic!), e magari turbine create con polvere di titanio e polvere di alluminio e raggio laser, con l’immancabile corredo di video in cui si prospettano scombiccherate previsioni da sceneggiatori di film da fantascienza di quart’ordine. “Il miglior modo per prevedere il futuro è inventarlo”, si legge sul sito dell’Associazione Gianroberto Casaleggio.

 

E la citazione è beffardamente rivelatrice dell’inconsistenza del tutto, visto che a pronunciare quella frase è Alan Curtis Kay, uno degli informatici più prestigiosi del Novecento, mentre a organizzare “Sum” è il presidente di un’associazione – Rousseau – che non ha saputo neppure aggiornare i software attraverso cui gestisce i siti del primo partito politico italiano. Esibisce con malcelata discrezione l’aria di visionario e brillante imprenditore, Davide Casaleggio, ma ancora nel 2018 ha organizzato votazioni online attraverso delle piattaforme informatiche che si basavano su tecnologie irrimediabilmente obsolete, di cui dal 2013 non venivano neppure più prodotti gli aggiornamenti. Parla da luminare dell’imprenditoria, ammiccando ogni volta a riverberi olivettiani che Ivrea proietta su tutto ciò che vi avviene, ma è il manager di una modesta Srl che nell’unico anno “in nero” ha prodotto 20 mila euro di utili, e che lui dirige solo perché l’ha ricevuta in dono dal padre. Il problema, semmai, è che insieme a quella ha ricevuto in dote – in base a un principio di medievale successione dinastica – anche il partito-comico: forse il futuro da capire è proprio questo. Ma è una distopia.

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