Nicola Zingaretti (foto LaPresse)

Zingaretti scelga meglio gli “amici”

Redazione

Dopo l’incontro con il Pd la Cgil chiede una patrimoniale. Evitare

Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, si è incontrato con i leader delle confederazioni del lavoro per presentare uno schema di intervento nell’economia, che ha come elemento portante un rilancio degli investimenti pubblici e privati. Subito dopo l’incontro, il segretario della Cgil Maurizio Landini, anch’egli entrato in carica da poco come Zingaretti, ha rilasciato una lunga intervista a Repubblica in cui chiede una patrimoniale straordinaria per finanziare gli investimenti. All’intervistatore che gli ricorda come ogni volta che ha accennato a una patrimoniale la sinistra sia finita nei guai, Landini risponde che non bisogna soffermarsi sui nomi, e ribattezza la patrimoniale “tributo di equità contro le diseguaglianze”, confermandone e anzi accentuandone il carattere egualitario e punitivo.

  

Si dirà che quella di Landini è solo la ricerca di continuità con le tradizioni della sinistra, ma non è così. Il Pci non ha mai proposto, nel Dopoguerra, una patrimoniale e, quando qualcuno chiedeva il perché, Giorgio Amendola rispondeva che i comunisti si battono contro il capitalismo non contro il capitale. Molta acqua è passata sotto i ponti da allora, può essere utile che il principale partito della sinistra riapra il dialogo con le rappresentanze sociali, anche per mettere in luce l’indisponibilità del governo (che ne avrebbe una specie di obbligo istituzionale) a un confronto reale. Però se Zingaretti vuole perseguire un disegno che riporti la sinistra al centro del confronto politico non può neppure apparire come un amico di chi propone ricette di tono giacobino e di sostanza antiproduttiva.

 

La lotta alle diseguaglianze va condotta promuovendo il lavoro produttivo, che nasce da investimenti produttivi, sostenuti finanziariamente dal risparmio. Bisogna riaprire i canali ostruiti che portano dal risparmio al lavoro e questo non lo si fa di certo minacciando i risparmiatori di nuovi balzelli punitivi. Da questi amici Zingaretti deve guardarsi più che dai suoi nemici.

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