Il ministro degli Esteri Angelino Alfano e l'ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia (Foto LaPresse)

Pisapia e Alfano dicono no all'unione civile elettorale

Redazione

L'ex sindaco di Milano smentisce le indiscrezioni sul listone unico con Renzi e Ncd: "Sarebbe un incubo" Anche il ministro degli Esteri boccia l'ipotesi 

La decisione della Corte Costituzionale sull'Italicum ha aperto di fatto la campagna elettorale. Un secondo dopo il comunicato ufficiale della Consulta, infatti, quasi tutti i partiti hanno cominciato a parlare di voto anticipato. Due secondi dopo, invece, si è cominciato a ragionare su formule e alchimie per raggiungere quello che, a questo punto, resta l'obiettivo principale: il 40% dei consensi e la conquista del premio di maggioranza.

 

Così, sui giornali, si è cominciato a parlare del "listone" di Matteo Renzi. Un contenitore nel quale far confluire, oltre al Pd, altre forze politiche più piccole come il Ncd di Angelino Alfano e la sinistra di Giuliano Pisapia. Peccato che i diretti interessati non abbiano alcuna intenzione di legarsi in questa unione civile elettorale.

 

"Per me, e non solo per me - scrive Pisapia rispondendo su Twitter ad Antonio Polito che gli chiede conto del 'listone unico' -, sarebbe un incubo ed è folle solo pensarlo". Altrettanto netto (sempre su Twitter e sempre rispondendo a Polito) Alfano: "No: zero assoluto. Io non soffro di incubi. Se ne ho avuto qualcuno, è stato migliore o peggiore ma non uguale a questo". E pure Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd, dice la sua: "Vedo che si evocano scenari politici fantasiosi. Il Pd non ha mai pensato all'ipotesi di un listone con dentro tutto e il suo contrario. Consiglierei a tutti di non inseguire e rincorrere indiscrezioni e retroscena a casaccio e seminati ad arte". Insomma la Santa Alleanza non s'ha da fare. Almeno per ora. 

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