Stefano Puzzer (LaPresse) 

piccola posta

Le motivazioni di Puzzer sono cretine, ma il divieto a Roma è insopportabile

Adriano Sofri

Vi ricordate: "Non sono d’accordo con te, ma darei la vita…"? La vita è roba grossa: ma l'esclusione dalla capitale per l'ex portuale, per aver attuato una pacifica manifestazione senza preavviso – e non "non autorizzata" – è uno spropositato arbitrio

Stavo rileggendo “La prima indagine di Montalbano”, tre romanzi brevi di Camilleri appena ripubblicati da Sellerio. Sono arrivato a pagina 321, dove Montalbano passando davanti al municipio di Montelusa vede una scena stramma: un signore cinquantino, distinto, cappotto, fasciacollo, cappello e guanti, che tiene alto un cartello di compensato sul quale c’è scritto: “mafiosi e cornuti”. Un vigile agitato gli sta dicendo qualichi cosa. Fa freddo, la gente passa e va. Montalbano si avvicina e riconosce il geometra Giuseppe Farruggia. “Si sciolga! Non glielo ripeto più. Si sciolga!”, stava intimando il vigile. “Ma perché?”. “Perché si tratta di manifestazione non autorizzata! Si sciolga!”. “Non ce la faccio a sciogliermi da solo. Con questa temperatura, casomai, solidifico”. Vai pure, dice Montalbano al vigile, e poi ci mette picca e nenti per convincere il geometra ad abbandonare momentaneamente la protesta e a rifocillarsi in un café vicino. E così via.

Quanto sopra per salutare Andrea Camilleri, che è sempre un piacere, e, con l’occasione, per certificare che il foglio di via inflitto dalla Questura romana con il divieto di soggiorno a Roma per un anno nei confronti del portuale (ex?) Stefano Ciccio Puzzer, è una misura insopportabile. Puzzer è stato travolto dal destino, abbastanza solito, di chi venga investito da una notorietà abbagliante per il solito quarto d’ora, e faccia una gran fatica a tornare indietro, come dopo una sbronza forte o un’anestesia generale. Qualche migliaio di seguaci, o anche più, lo compensa abbondantemente del ridicolo, e l’umorismo non è il suo forte. Le sedie che aveva collocato in Piazza del Popolo perché si accomodassero a fare due chiacchiere con lui il governo, la Russia, gli Usa e il Vaticano avevano l’aria di aspettarseli davvero. Ma se non proprio loro, troppo grossi, e deboli a loro volta di spirito, almeno qualche sensato vicequestore poteva invitarlo a un café vicino: a Piazza del Popolo c’è solo il problema della scelta. L’esclusione da Roma per un anno per aver attuato una pacifica manifestazione senza preavviso – e non “non autorizzata” – è uno spropositato arbitrio: e che le motivazioni di Puzzer siano meravigliosamente cretine non ne attenua la gravità, al contrario. Vi ricordate: Non sono d’accordo con te, ma darei la vita… (La vita è roba grossa: ma un trafiletto, una piccola posta…).