(foto LaPresse)

Piccola Posta

Il vecchio Biden che apre la strada alla giovane Kamala

Adriano Sofri

Non contrapporre vecchi e giovani. Negli Usa, il candidato democratico dimostra che una stagione della vita non esclude l'altra

Che l’estate, questa estate specialmente, sia delle ragazze e dei ragazzi, non è solo naturale, è giusto. E’ un risarcimento. Ed è la stagione sbagliata per predicare ancora ai ragazzi un rispetto altruista delle precauzioni, che non metta a repentaglio i nonni propri e altrui. Alla lunga, bisogna che le precauzioni siano abbastanza egoiste. L’estate ha distanziato fisicamente e simbolicamente giovani e vecchi: badino a sé i vecchi e lascino i giovani sciamare ai loro appuntamenti, prima che i giovani si sentano autorizzati a proclamare pubblicamente un’idea ancora tenuta a bada, che la pandemia non è affar loro.

 

Su questo sfondo si celebrano eventi storici come le elezioni negli Stati Uniti, in cui un uomo scadentissimo di 74 anni descrive il suo rivale di 78 come fisicamente debole e un po’ rimbambito. Joseph Biden ha avuto ragione nel confronto per la nomina su Bernie Sanders, che di anni ne ha 79, quanti il nostro Mattarella. Coetaneo di Biden, io non posso fare a meno di stupirmi e interrogarmi sui compiti di un presidente, la sola idea di abbigliarmi in modo pertinente parendomi fisicamente e psicologicamente insostenibile, figuriamoci la conseguenza, una volta abbigliato, di maneggiare le sorti del mondo.

 

Penso che i ragazzi, una volta buttati fuori dalla discoteca e indotti a guardarsi attorno, ne debbano essere piuttosto interdetti. Per giunta, coloro cui è successo di essere ragazzi oggi – invidiabile e invidiata circostanza, garzoncelli scherzosi e tutto – sono i più materialmente danneggiati dall’appello a pensare alle “generazioni future”, sulle cui spalle le generazioni matura e vecchia si sono indebitate fino al collo.

 

Sicché, nei loro venerdì dedicati alle generazioni future, i ragazzi di oggi agiscono con un proposito ancora più altruistico di quello che si richiede loro per non contagiare i vecchi. Detto questo, le elezioni statunitensi si riducono per me a un’essenziale alternativa. Da un lato, lo scadutissimo Trump che succede allo scadentissimo Trump. Dall’altro, il dignitoso Biden dietro il quale si affaccia la magnifica Kamala Harris. (E, appena in ombra, il brillante Sanders dietro il quale si affaccia la magnifica Alexandria Ocasio-Cortez).

 

Per una volta, magari, chissà, l’ultima, un voto a un vecchio signore valevole come una caparra sulla successione di una donna nel fiore degli anni.