Sorry We Missed You

La recensione del film di Ken Loach, con Kris Hitchen, Debbie Honeywood, Rhys Stone, Katie Proctor

Mariarosa Mancuso

Nuovo anno e nuovo decennio, Ken Loach vecchio. Il film è la quintessenza di Ken il rosso, del suo amore per Jeremy Corbyn, del suo odio mai sopito per Tony Blair, della classe operaia che non va mai in paradiso (e nell’inferno in terra dei capitalisti fa le prove generali). A uso dei futuri studenti di cinema: guardate questo e risparmiatevi tutti gli altri. Va ricordato che il regista aveva annunciato il suo ritiro nel 2016, vinta la seconda Palma d’oro a Cannes con “Io, Daniel Blake” (nell’elenco dei misfatti, c’erano pure i tagli al welfare: il vecchietto doveva fare le richieste via internet, le madri con due figli da padri diversi – entrambi subito fuggiti – stentavano a campare).

 

Ci informano in questo momento che gli studenti di cinema non guardano i film di altri registi, per non lasciarsi influenzare come il recensore che non leggeva i libri. In tal caso, restano gli spettatori che hanno dimenticato la buona azione festiva, e vogliono rimediare con un film d’impegno civile, altro che Zalone. Poi ricominceranno a ordinare cene a domicilio, e a farsi recapitare pacchi: le cattive pratiche che Ken Loach vorrebbe eliminare dal mondo, o almeno dall’Inghilterra. Addio famiglie infelici e litigiose di periferia, qui siamo a Newcastle upon Tyne, padre, madre e figlioli vivono in armonia. Se non fosse per gli stramaledetti soldi: hanno perso la casa per via della crisi. Ricky fa lavoretti da idraulico, muratore, giardiniere. La moglie Abby lavora come infermiera a domicilio, spostandosi in macchina. Fissate le pedine, immaginate che tutto quello che può andar male andrà male. Il mondo funziona così, e i nostri eroi – nelle mani di Paul Laverty, fido sceneggiatore di Ken Loach – fanno una scelta sbagliata dopo l’altra. Lui si mette in proprio, servizio di consegne veloci. Furgone proprio o furgone a noleggio? Si indebita per il furgone proprio, vendendo la macchina della moglie (e giù fendenti ai trasporti pubblici britannici). Il primo giorno prende una multa. Il secondo litiga con l’algoritmo, che pretende bollettini firmati anche se il destinatario non è in casa e il vicino si nasconde. I figli fanno disastri per tenere la famiglia unita.

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