Un giorno di pioggia a New York

La recensione del film di Woody Allen, con Elle Fanning, Timothée Chalamet, Selena Gomez, Jude Law

Mariarosa Mancuso

Una provinciale a New York. Come nel film di Arthur Hiller tratto da Neil Simon, con Jack Lemmon e Sandy Dennis. Erano gli anni Settanta, gli aerei atterravano a Boston per la nebbia, i treni erano affollati, i bagagli smarriti, le prenotazioni al Waldorf-Astoria non valevano dopo le dieci di sera (finirà a litigarsi una scatola di cracker con un cane). Oggi la provinciale viene da Tucson, Arizona. “Non siamo repubblicani, è un caso che siamo ricchi”, mette le mani avanti la ragazza Ashleigh, fidanzata con Gatsby, che già dal nome annuncia genitori ricchi e colti (“Gente fuori mercato che parla di libri fuori catalogo”). Nella New York che piace a Woody Allen: jazz, locali storici, musical alla moda come “Hamilton”, ristoranti chic e alberghi con vista su Central Park, letture fuori dal programma scolastico, una passione per gli artisti suicidi, da Virginia Woolf a Mark Rothko. 

 

Lei – una perfetta e ingenua Elle Fanning – va a New York per intervistare un regista (il tipo tormentato che rilascia interviste con gli occhiali scuri, da eterno doposbronza). Lui – Timothée Chalamet in modalità dandy – l’accompagna con l’intenzione, neanche tanto segreta, di sgrezzarla un tantino. Prodotto da Amazon e mai diffuso – le piattaforme streaming sono perbeniste, ascoltano le calunnie e sdegnano i tribunali – “Un giorno di pioggia a New York” è spassoso, veloce, allegro, cattivo quanto basta, con un finale a sorpresa (ne riparliamo quando tutti lo avranno visto). Ashleigh ha il singhiozzo ogni volta che un uomo le piace, il fratello di Gatsby sta per sposarsi con una ragazza ma non ne sopporta la risata. Fa da terzo incomodo Selena Gomez, ex ragazza della scuderia Disney. Appare nell’imitazione di una diva francese anni Settanta: spider, foulard, trench (nella vita, pensa che prendersi la pioggia al parco non sia romanticismo ma idiozia). Si sa che il mondo dello spettacolo è spietato, un’ingenua in minigonna munita di taccuino incontra mille tentazioni. Per esempio quando incontra l’attore dei suoi sogni. Invece di pensare a quando lo accuserà pubblicamente di molestie, qui pregusta il momento in cui potrà raccontarlo ai nipotini.

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