Enrico Letta (Ansa)

Lettere

Il Pd non è coerente neppure con la propria agenda delle priorità

Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa

Al direttore - Sarebbe bello, caro Cerasa, se i ministri del governo Meloni, nei ritagli di tempo, ricordassero alcuni dati. Dati come questi.  Dati che ci dicono che il tasso di ricoveri in terapia intensiva per i non vaccinati è pari a 2,7 ricoveri per 100 mila abitanti, dato che risulta tre volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster (0,9 ricoveri per 100 mila abitanti). Dati che ci dicono che, come scritto dal Quotidiano sanità, l’efficacia del vaccino nel prevenire la diagnosi di infezione è pari al 42 per cento nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster e arriva all’82 per cento, sempre nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster, nel prevenire la malattia severa. Caro direttore, qualche ministro si ricorderà di farlo notare?
Marica Martini

In Italia, ci sono 19 milioni di persone a cui è raccomandata la quarta dose. Di questi, 4,3 milioni sono protetti, 1,8 milioni no perché da poco contagiati, 13 milioni ancora no. Il governo “boh vax” troverà modo di dedicare alla campagna di vaccinazione la stessa attenzione dedicata ai rave?


 

Al direttore - Forse siamo arrivati all’ora della verità: è in atto un’Opa ostile nei confronti del Pd di Enrico Letta a opera di Conte e del Movimento 5 stelle con i consigli di D’Alema e con il sostegno di Bettini e Landini. Le divisioni della sinistra sono esplose sulle piazze. I riformisti del Pd sono disposti a dare battaglia e a collegarsi con i riformisti esterni al partito che esistono nella società civile, nella diaspora socialista o che sono aggregati con Calenda e con Renzi? Per altro verso è chiaro che la sinistra attuale non sarà mai capace di rappresentare un’alternativa alla destra-centro che ha vinto le elezioni e che è al governo con Giorgia Meloni. Le cose però non si fermano qui e sono destinate a complicarsi anche sul piano geopolitico. E’ evidente che Conte fa da sponda al filoputinismo: la sua battaglia contro l’invio di nuove armi all’Ucraina è stata la motivazione autentica del suo attacco al governo Draghi. Cosa fanno e cosa faranno su questo punto decisivo Salvini e Berlusconi? Nello spazio di pochi mesi molti nodi verranno al pettine.
Fabrizio Cicchitto


Il Pd, già. Breve riassunto. Non vuole coalizzarsi con i suoi possibili alleati per provare a vincere le elezioni politiche. Non vuole allearsi con chi ha mandato a quel paese la destra per provare a vincere le elezioni regionali. Non vuole in nessun modo uscire dalla logica del meglio perdere che perdersi per non vedere intaccata la sua presunta purezza. E così facendo, dividendosi, lacerandosi, perdendo continuamente opportunità, dimostra di non essere coerente neppure con la propria agenda delle priorità. Perché delle due l’una: se la destra nazionalista è una grave minaccia che non permette distrazioni e divisioni di alcun tipo se ci si divide in continuazione rinunciando a vincere significa che o la destra non è così minacciosa e irresponsabile come si dice o che la sinistra è così irresponsabile da non riuscire a unire le forze neppure di fronte a un paese minacciato dai nemici della libertà.

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