lettere rubate

Alzare gli occhi al cielo e poi abbassarli per leggere questo libro: fuori le palle

Annalena Benini

Leggere il nuovo libro della giornalista Victoire Tuaillon (nato da un podcast) per cominciare a capire di che cosa si parla quando si parla di dominazione maschile

Crescere in un mondo di uomini vuol dire vivere in una realtà dove quasi tutto quello che ci circonda è stato concepito per loro. Dalle automobili alle medicine, dall’architettura degli edifici pubblici alla grandezza degli schermi dei telefoni, agli orari dei trasporti: il mondo in cui viviamo è stato costruito seguendo criteri fintamente neutri e universali, che in realtà sono maschili.
Victoire Tuaillon, “Fuori le palle - Privilegi e trappole della mascolinità” (add editore, 286 pp.)
 

Questo libro nasce da un podcast francese, il cui vero titolo è Les couilles sur la table, dove la giornalista Victoire Tuaillon per quaranta minuti parla con specialisti e specialiste che studiano un aspetto particolare legato alla mascolinità. Accademici, artisti, scrittori, ricercatori. La mascolinità riguarda ogni aspetto della vita di tutti, uomini e donne, attraverso stereotipi, difficoltà, relazioni e purtroppo violenze. Violenze di genere, sperando che nessuno alzi gli occhi al cielo. Se lo fate, però, è già una risposta. Alzate gli occhi al cielo e leggete questo libro, per cominciare a capire di che cosa si parla quando si parla di dominazione maschile. E di spogliatoio maschile. E’ difficile esprimere la complessità delle vite degli uomini nella nostra società, ma di certo è una complessità che ha a che fare con il potere e con una gerarchia: una gerarchia tra gli uomini e le donne, ovviamente, ma anche tra gli uomini.

 

L’umanità è maschile e l’uomo definisce la donna non in quanto tale ma in relazione a sé stesso; non  è considerata un essere autonomo. Egli è il Soggetto, l’Assoluto: lei è l’Altro”, scrive Simone de Beauvoir nel “Secondo sesso”. E in effetti, perfino le automobili sono testate su un corpo maschile, e i manichini usati per i crash test sono maschi, nel senso che sono alti e pesano quanto un uomo medio, mai quanto una donna media. Lo standard, anche nella costruzione dei telefoni cellulari, è l’uomo: le donne sono una variazione. E la cintura di sicurezza è pensata per un corpo privo di seno.   

 

Farebbe perfino ridere, certo non oggi, oggi niente è più divertente: perché la violenza non spunta fuori dal nulla, ed è la mascolinità come costruzione, privilegio e sfruttamento a renderla possibile. Secondo questo saggio, ma anche secondo le evidenze della vita e della storia. Serve un lavoro di introspezione, di uomini e donne insieme, serve interrogarsi continuamente sui comportamenti e sulle condizioni materiali e psicologiche che orientano il nostro desiderio. Serve però più di tutto che gli uomini ascoltino: senza arrabbiarsi, senza interrompere, senza fare lezioni,  senza dire: che palle.  

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  • Annalena Benini
  • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.