lettere rubate

Cleo e Frank, storia di un matrimonio e di un mondo che voleva fare festa

Annalena Benini

Coco Mellors è meno sofisticata, più diretta, meno dolente di Sally Rooney, ma racconta l’imperfezione degli incontri e delle relazioni umane in quel periodo della vita che si può chiamare, non senza smarrimento, giovinezza. Ecco "Cleopatra e Frankenstein"

Frank conosceva soltanto persone che erano il miglior qualchecosa del mondo. Zoe, la sua sorellastra, era la migliore delle attrici; il suo carissimo amico Anders era campione assoluto degli art director e dei calciatori dilettanti, e Cleo…bè, Cleo era la pittrice più talentuosa del pianeta, l’intellettuale più profonda, la donna più bella. Perché? Perché altrimenti lui non l’avrebbe sposata.
“Cleopatra e Frankestein”, Coco Mellors (Einaudi Stile Libero)

Per chi continua a cercare Sally Rooney nelle giovani scrittrici. Coco Mellors è meno sofisticata, più diretta, meno dolente, ma racconta l’imperfezione degli incontri e delle relazioni umane in quel periodo della vita che si può chiamare, non senza smarrimento, giovinezza. Cleo ha ventiquattro anni quando incontra Frank, molto più grande di lei, nell’ascensore di un grattacielo a Manhattan la sera di Capodanno, lei ha l’eyeliner sulle palpebre e alla fine di ogni svolazzo ha incollato una stellina d’oro. Cappotto di montone, guanti di capretto rosa, stivali da cowboy ricamati. “Frank era abituato ad avere bella gente intorno, ma non conosceva nessuno come lei”. Vanno dal bangla insieme a comprare il ghiaccio e le sigarette. “Mi sento legato a te da quando ti ho sentita dire ‘alluminio’”. E’ l’inizio di una commedia romantica, oppure la fine, a Nora Ephron sarebbero piaciuti l’ascensore a Capodanno e la ragazza con le stelline negli occhi.

Ma poi c’è la vita, ci sono gli altri, l’ambizione, la noia, il lavoro, l’alcol. Altre donne, altri uomini, e la difficoltà di essere sempre all’altezza di quei dialoghi brillanti che non dicono mai niente di vero. E dunque qual è il tuo lavoro? “Sono una Dolce Bambina – rispose Portia con orgoglio – Mi sono iscritta a un sito che si chiama Paparino Carissimo, dove si mettono in contatto ‘gentiluomini di una certa agiatezza’ e ragazze come me. Per essere una Dolce Bambina bisogna essere diplomate e studiare all’università; agli uomini bastano i soldi”. Portia ha rimborsato tutti i prestiti studenteschi, si è comprata un’auto, e adesso punta a diventare la capa dell’ufficio di uno dei suoi Paparini che la vuole tutta per sé. Ansie, speranze, disperazioni, incomprensioni. “Non è divertente, sai, stare sempre dalla parte del torto”. Che cosa succede quando stringi un patto, sull’onda dell’amore, ma non ottieni niente di quello che speravi? Cleo e Frank proiettano l’uno sull’altro i propri cliché, e per lui che ha vent’anni di più è difficile fare i conti con un fallimento privato da nascondere a ogni costo in un mondo che sembra non fare altro che festeggiare e celebrare successi. Questo libro, rifiutato trenta volte e poi a lungo in cima alle classifiche inglesi, diventerà una serie tivù e io non vedo l’ora di vedere la scena della camicia da notte.    

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  • Annalena Benini
  • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.