(foto LaPresse)

La Nato in soccorso di Italia e Spagna

La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Faz, Telegraph, La Vanguardia, Ard e Handelsblatt

Nato: coronavirus, l'Alleanza atlantica in aiuto di Italia e Spagna 

 

Berlino, 1 apr 08:42 - (Agenzia Nova) - Finora, la richiesta di Italia e Spagna di attivare il meccanismo europeo di protezione civile per l'emergenza coronavirus non ha avuto successo. Il sostegno ai due paesi nella gestione della pandemia pare, invece, “maggiore nell'Alleanza atlantica”. È quanto sostiene il quotidiano “Franfkurter Allgemeine Zeitung”, secondo cui Italia e Spagna hanno ricevuto “aiuti dall'Europa, non attraverso l'Ue, ma attraverso la Nato”. La Repubblica ceca ha inviato apparecchiature mediche in entrambi sia in Italia sia in Spagna. Intanto, il comando della Nato pianifica altre nove operazioni per la consegna di aiuti agli Stati colpiti dalla pandemia, tra cui Montenegro e Macedonia del Nord, nonché ai paesi partner Ucraina e Moldavia. Come nota la “Frankfuter Allgemeine Zeitung”, “tutti, come Italia e Spagna, hanno attivato il meccanismo di protezione civile dell'Alleanza atlantica e hanno chiesto aiuto agli Stati parte. Si tratta di “uno strumento della NATO poco conosciuto”: il Centro di coordinamento delle risposte alle catastrofi euro-atlantiche (Eadrcc), istituito nel 1998 nell'ambito del Consiglio di partenariato euro-atlantico. L'Eadrcc riunisce tutti i paesi della Nato e gli Stati già parte del Patto di Varsavia, compresa la Russia, nonché diversi neutrali. Tutti gli Stati partecipanti possono chiedere aiuto agli altri in caso di catastrofe. I paesi che desiderano intervenire si rivolgono all'Eadrcc, che funge da piattaforma, coordina gli aiuti e ne organizza il trasporto. Il 23 marzo scorso, è stata l'Ucraina a richiedere il sostegno dell'Eadrcc. La Spagna ha attivato il meccanismo nella giornata seguente, chiedendo la fornitura di 150 mila tute mediche, quasi due milioni di maschere di protezione, 500 mila test diagnostici, 500 macchinari per la respirazione artificiale e altro materiale sanitario. “L'elenco che il ministero della Difesa italiano ha inviato all'Eadrcc a metà della scorsa settimana è ancora più ampio”, evidenzia la “Franfkurter Allgemeine Zeitung”. Le richieste comprendono, tra l'altro, 300 milioni di guanti monouso, circa due miliardi di maschere protettive e 58 mila dispositivi per la respirazione artificiale come quelli utilizzati nelle unità di terapia intensiv. Tutto materiale che, secondo la “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, la Nato “non sarà mai in grado di fornire”.

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Coronavirus: Italia chiede solidarietà a Germania, altrimenti l'Ue "cesserà di esistere" 

 

Londra, 1 apr 08:42 - (Agenzia Nova) - Un folto gruppo di personalità politiche italiane, sindaci di città e deputati dell'intero arco costituzionale, ha acquistato un'intera pagina di pubblicità sul quotidiano tedesco "Frankfurter Allgemeine Zeitung" per pubblicare una lettera in cui esorta la Germania e i paesi del nord dell'Ue a fare di più per aiutare il sud a superare la crisi del coronavirus. Altrimenti, il rischio è che l'Unione europea "cessi di esistere". Come riferisce il quotidiano britannico "The Telegraph", i firmatari dell'appello chiedono alla Germania di abbandonare la sua opposizione all'emissione dei "coronabond". La lettera contene anche un'accusa contro i Paesi Bassi, che guidano l'opposizione ai coronabond, posizione giudicata ipocrite. I Paesi Bassi vengono, infatti, descritti come un paradiso fiscale che drena risorse dagli altri Stati membri dell'Ue.

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Italia-Ue: Conte, no a ricorso a Mes perché coronavirus shock simmetrico 

 

Berlino, 1 apr 08:42 - (Agenzia Nova) - La crisi provocata dalla pandemia di coronavirus è uno shock simmetrico, che coinvolge tutti gli Stati membri dell’Ue: per tale motivo, non si può ricorrere al Meccanismo europeo di stabilità (Mes) come strumento di salvataggio. È quanto affermato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, durante l’intervista che ha rilasciato all’emittente televisiva tedesca “Ard”, trasmessa nella serata di ieri, 31 marzo. Secondo Conte, infatti, il Mes è stato sviluppato in passato per intervenire in singoli Stati membri in crisi a causa di problemi finanziari. 

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Italia: Confindustria, Pil in calo fino al 10 per cento per crisi coronavirus 

 

Madrid, 1 apr 08:42 - (Agenzia Nova) - Il nuovo coronavirus sta colpendo in pieno l'economia italiana e causerà una contrazione del suo prodotto interno lordo (Pil) di circa il 10 per cento nella prima metà dell'anno. Sono queste le stime diffuse ieri, 31 marzo, da Confindustria. L'organizzazione ha pubblicato un rapporto sull'evoluzione dell'economia italiana nel 2020 e nel 2021 in cui si afferma che "mai prima d'ora nella storia della Repubblica è stata affrontata una crisi sanitaria, sociale ed economica di queste proporzioni", riferendosi all'emergere del coronavirus, che ha già contagiato più di centomila persone e ucciso 11.591. Il rapporto indica che il calo stimato del Pil nel secondo trimestre dell'anno sarà vicino al 10 per cento rispetto al valore di fine 2019, quando ammontava a 430 miliardi di euro.

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Credito: Intesa Sanpaolo acquisterà Ubi nonostante crisi coronavirus 

 

Berlino, 1 apr 08:42 - (Agenzia Nova) - Nonostante la crisi provocata dalla pandemia di coronavirus, Intesa Sanpaolo intende attenersi ai piani per l'acquisto di Ubi Banca. “Tutte le parti coinvolte e tutta l'Italia trarrebbero beneficio da una banca più grande e più forte”, ha affermato l'amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, secondo quanto riferisce il quotidiano “Handelsblatt”. La fusione tra Intesa Sanpaolo e Ubi è diventata “ancor più importante perché faciliterebbe i risparmi e aumenterebbe i capitali disponibili per coprire i prestiti inadempienti”, osserva poi “Handelsblatt”. Tuttavia, Ubi resiste alla fusione che, se venisse portata a termine, creerebbe il settimo istituto di credito più grande dell'Eurozona. Alla fine di febbraio scorso, Intesa Sanpaolo ha presentato un'offerta per 4,9 miliardi di euro per Ubi, che ha sede a Bergamo, gravemente colpita dalla pandemia di coronavirus. Per Intesa Sanpaolo, gli istituti di credito di minori dimensioni avrebbero difficoltà a sopravvivere alla crisi causata dal Covid-19.

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