Foto: Scott Warman

Il Bi e il Ba

NeoLib party

Guido Vitiello

Tanti auguri alla nuova alleanza riformista, flebile come un desiderio di compleanno. Dove la torta la mangiano gli altri

Ho aderito all’appello per una nuova alleanza riformista e liberaldemocratica (scrivere a [email protected]). L’ho fatto con l’animo di chi esprime un desiderio soffiando sulle candeline: di slancio, senza pensarci sopra ma senza neppure crederci fino in fondo. Tanti auguri a noi. Del resto l’appello è un po’ troppo generico per scaldare i cuori: invita i leader delle piccole formazioni non populiste e non sovraniste a uno “sforzo unitario” per avviare un cammino comune da cui, strada facendo, potrà emergere un leader nazionale. Non voglio fare il guastafeste, anzi mi offro per aiutare a sistemare i palloncini e a scrivere i nomi sui bicchieri, ma capite bene che non sarà facile organizzare un party di successo finché l’inerzia dei partiti maggiori terrà tutti in scacco. Pensate, tra le tante incognite, alla legge elettorale.

 

Il tema ha stancato tutti, lo so. Ma la sconcia abitudine di riscriverla a ridosso di ogni voto rende impossibile qualunque strategia ordinata. Possiamo anche invitare i colonnelli riformisti a fondere i loro battaglioni per metter su un esercito, ma finché non sanno che tipo di guerra dovranno combattere, se converrà marciare divisi e neppure se si troveranno sullo stesso fronte, come sperare che abdichino in favore di un ipotetico generale federatore? Tanti auguri a noi. E la torta, temo, agli altri.