Palazzo Marino a Milano, sede del Consiglio comunale (LaPresse)

Gran Milano

Sinistra, destra, centro e manager. Un po' di nomi da appuntarsi per il futuro

Fabio Massa

Giovani e campioni di preferenze: una nuova leva c'è. Ecco la pattuglia, in maggioranza e in opposizione, che animerà il futuro politico dei prossimi dieci anni a Milano

Guardatele bene, perché le vedrete spesso quelle facce. Gaia Romani, Martina Riva ed Emmanuel Conte, Giulia Pastorella e Alessia Cappello, Alessandro Verri e Samuele Piscina, Marco Bestetti, Riccardo Truppo. Eccola, la pattuglia, in maggioranza e in opposizione, che animerà il futuro politico dei prossimi dieci anni a Milano. Certo, ci saranno morti e feriti, qualcuno cadrà e scomparirà, altri invece resteranno sulla scena e diventeranno “grandi”. Ovviamente chi sta in maggioranza si avvantaggerà dei posti di potere che si stanno per aprire, chi sta all’opposizione deve cercare di conquistare il proprio spazio nel modo più difficile. E allora, eccoli. Gaia Romani e Alessandro Verri. La prima leader dei Giovani Democratici. Il secondo leader dei Giovani Padani. Se c’è una cosa che insegnano le urne è che essere a capo di un gruppo di giovani paga – e pure molto – in termini di preferenze. Il voto “giovane” ha un peso, oggi, e fondamentalmente non è astensionista.

 

In attesa della disamina specifica zona per zona, età per età, le preferenze raccontano questo. Alessandro Verri ha preso 1.073 preferenze. Secondo dopo Silvia Sardone, che ha imposto nella Lega il suo predominio senza neppure troppo schiacciare sull’acceleratore. Gaia Romani, portata dai Giovani democratici, è arrivata a quota 2.201, e di lei si parla come sicura assessora giovanissima della giunta Sala. Gaia Romani ha dietro un quasi omonimo: Paolo Romano, già segretario metropolitano dei Gd. Classe 1996 anche lui, condivide con la Romani pure la militanza nel municipio 8. Altra coincidenza con un “giovane leone” appena entrato in Consiglio: Samuele Piscina, classe 1990, ormai ex presidente di Municipio 2. Un predestinato, nato a Greco e vissuto sempre in zona 2, nel 2011 si candida nel suo territorio e risulta il più votato della Lega, poi nel 2016 viene eletto presidente, nel 2017 viene nominato responsabile cittadino agli Enti Locali. Se il capogruppo non sarà Silvia Sardone, come dovrebbe essere, lui potrebbe aspirare, così come Alessandro Verri. Quest’ultimo, sempre del Carroccio, ha costruito in questi anni competenze robustissime in campo ambientale e di transizione ecologica. È un uomo di battaglia ma capace di costruire relazioni importanti sul territorio, e in Regione gode di ottimi agganci.

 

Poi c’è la cantera del Municipio 7. Due nomi: Martina Riva e Marco Bestetti. Entrambi in consiglio comunale, con valanghe di preferenze. La prima con la lista Sala: 1.593 volte il suo nome sulla scheda. Andrà a fare l’assessora, quasi sicuramente. Arriva anche lei da zona 7 e con Marco Bestetti si è data battaglia. Classe 1993, avvocato e soprattutto diplomata al Liceo Classico Manzoni. Marco Bestetti invece del municipio 7 era presidente. Cresciuto nella filiera di Altitonante e Tatarella, è sempre stato il volto più presentabile della Forza Italia giovane. Anche lui avvocato, come la Romani e Verri è stato presidente dei giovani di Forza Italia. Classe 1987, nel 2011 è stato il più votato a San Siro e dintorni: questa volta è stato il più votato tra i berluscones con 2.065 voti. Se c’è uno che ha trainato il partito e che reclamerà a gran voce il posto di capogruppo, è lui. 

 

Novità in Consiglio, anche lui nato negli anni 80 (nel 1982) è Riccardo Truppo da Fratelli d’Italia. Malgrado il caso sollevato da Fanpage su Fidanza e Chiara Valcepina (che comunque con 903 preferenze è terza ed è quindi saldamente eletta), è secondo dopo Vittorio Feltri (2.268 voti, probabilmente si dimetterà). Quindi, il numero uno sarà lui, avvocato. Truppo è uno dei giovani leoni di Fdi, ma non in quota Fidanza. Più vicino tradizionalmente a Marco Osnato, è comunque una parte di quel rinnovamento che Giorgia Meloni vuole imporre sotto la Madonnina. Infine, Alessia Cappello e Giulia Pastorella: una delle due sarà assessora. La prima, renziana di ferro, manager di Luxottica. La seconda, calendiana di ferro, manager di Zoom. Curriculum lunghi un metro, riformiste fino al midollo. Ci sono e ci saranno, nel futuro di Milano.

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