L’ex procuratore di Trani e Taranto è stato rinviato a giudizio con una nuova accusa di corruzione in atti giudiziari. Si allunga l'elenco dei processi contro i pm della procura tranese, simbolo della malagiustizia italiana
L’ex procuratore di Trani e di Taranto, Carlo Maria Capristo, oggi in pensione, è stato rinviato a giudizio dal gup di Potenza con l’accusa di corruzione in atti giudiziari. Per i pm, Capristo avrebbe venduto la propria funzione giudiziaria all’avvocato siciliano Piero Amara, all’ex commissario straordinario dell’Ilva, Enrico Laghi, e al suo consulente Nicola Nicoletti, in cambio “del costante interessamento” per la sua carriera e “per ottenere i vantaggi economici e patrimoniali in favore del suo inseparabile sodale” Giacomo Ragno, l’avvocato che dall’Ilva ottenne lucrosi incarichi di difesa. Sono stati tutti rinviati a giudizio, insieme anche all’ex pm di Trani, Antonio Savasta, accusato di rivelazione colposa di segreto d’ufficio.
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