Foto di Fabio Cimaglia, via Ansa 

gli aggiornamenti

Il ministro Nordio parlerà oggi sul caso Cospito. Alle 16, l'informativa alla Camera

Il Guardasigilli si esprimerà nel pomeriggio sulla vicenda dell'anarchico e sulle intercettazioni diffuse da Donzelli e Delmastro. A fare da sfondo ci sono il parere del pg di Cassazione, che ha chiesto la revoca del 41-bis, e la richiesta della Dna di valutare un diverso regime di reclusione

Carlo Nordio parlerà oggi alla Camera dei deputati, per fare il punto su Donzelli e Delmastro e sulla situazione di Alfredo Cospito. Dopo che la procuratore generale della Cassazione ha chiesto di revocare il regime di 41-bis al terrorista anarchico e in attesa che la stessa corte di Cassazione si esprima il 24 febbraio prossimo sul ricorso presentato dalla difesa, il ministro della Giustizia interverrà con un'informativa urgente alle 16.00. 

Il Guardasigilli riporterà gli aggiornamenti sulla vicenda di Cospito, il quale, proprio a seguito del parere del pg della Cassazione, pare abbia ripreso ad alimentarsi attraverso integratori, acqua e zucchero, dalla stanza dell'ospedale San Paolo a Milano dove è stato trasferito qualche giorno fa per motivi precauzionali. E' probabile in ogni caso che in aula il ministro ribadisca la sua posizione sui due esponenti di Fratelli d'Italia- su cui di esprimerà anche il Giurì d'onore - le sue ragioni e l'intenzione già manifestata di non voler revocare il "carcere duro" a Cospito.

A chiedere tuttavia un nuova riflessione sul caso dell'anarchico non c'è solo la procura della Cassazione. Un segnale che va nella stessa direzione è arrivato lo scorso due febbraio anche dalla Direzione nazionale antimafia, la cui richiesta "all'autorità politica" consisteva nel valutare per Cospito "l'eventuale idoneità delle misure proprie del regime detentivo riferito al circuito della cosiddetta Alta sicurezza e delle ulteriori opportune forme di controllo proprie dell’ordinamento penitenziario e dell’attività investigativa a contenere l’indubbia carica di pericolosità sociale del detenuto".

 

Quello che abbiamo scritto nei giorni scorsi sulla vicenda:  
 

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