Europa Ore 7

Il “sofa gate” o l'assenza di politica estera dell'Ue

La catastrofe diplomatica tutta “made in Europe” nasconde due problemi più sostanziali: le pessime relazioni tra Michel e von der Leyen e l'irrilevanza in politica estera dell'Ue

David Carretta

La principale offerta a Erdogan: ristrutturare l'unione doganale tra Ue e Turchia, dando una boccata d'ossigeno a un'economia turca sempre più in difficoltà per le politiche economiche (e monetarie) del presidente. Niente valori insomma, ma semplice realpolitik. Come con la Russia, che però ammassa truppe in Ucraina

Doveva essere una settimana tranquilla, con tutte le istituzioni dell'Unione europea in vacanza per la pausa pasquale, tranne Charles Michel e Ursula von der Leyen che avevano programmato un viaggio ad Ankara il 6 aprile per un faccia a faccia con il presidente turco. Anche Europea Ore 7 era andata in pausa, correndo il rischio di prendere un buco (ma c'è sempre il Foglio per rimanere aggiornati). L'incontro dei leader dell'Ue con Recep Tayyip Erdogan effettivamente ha fatto notizia. Ma per le ragioni sbagliate: il “sofa gate”, cioè lo scandalo della sedia negata alla presidente della Commissione, che ha portato il vecchio continente a consumare ettolitri di inchiostro sui giornali, ore di dibattiti in televisione e alla radio, oltre a milioni di clic su siti internet e social media. Sessismo di Erdogan? Maleducazione di Michel? Vittimismo di von der Leyen? Il “sofa gate” è diventata una catastrofe diplomatica tutta “made in Europe” che nasconde due problemi molto più sostanziali: le pessime relazioni tra Michel e von der Leyen e l'irrilevanza in politica estera dell'Ue.

I rapporti tra Michel e von der Leyen non sono mai stati idilliaci da quando i due sono stati nominati alla testa di Consiglio europeo e Commissione nel luglio del 2019. Il primo è un ex primo ministro di un piccolo paese (il Belgio). La seconda è un ex ministro della Difesa del più importante stato membro (la Germania). Nessuno dei due ha brillato nelle precedenti carriere, né nel loro attuale ruolo. Le rispettive squadre non mancano occasione di criticare o scaricare responsabilità sull'altra parte, che sia sulle difficoltà a trovare un accordo sul Recovery fund, sui lockdown dei confini nell'Ue o sui ritardi della campagna di vaccinazione. Il problema in parte deriva dalla complessità istituzionale dell'Ue, in particolare l'introduzione della carica di presidente del Consiglio europeo con il trattato di Lisbona. Fino ad allora il presidente della Commissione era l'unico volto dell'Ue. Oggi ce ne sono due, con uno spostamento degli equilibri di potere. Le decisioni che contano non vengono più prese al Berlaymont, la sede della Commissione, ma all'Europa Building, dove c'è l'ufficio di Michel e si riuniscono i capi di stato e di governo dei 27 stati membri al Consiglio europeo.

In un editoriale il Foglio ha spiegato che Michel avrebbe fatto bene a cedere la sua sedia a von der Leyen con un gesto al contempo normale e trasgressivo. Ma va anche ricordato che il protocollo è il protocollo, che il protocollo non conosce galanteria o quote rosa, e che secondo il protocollo dell'Ue è Michel ad avere uno status più elevato di von der Leyen. Inoltre, la presidente della Commissione non ha fatto quel che si fa sempre in questo tipo di visite: inviare un suo funzionario sul posto per verificare che tutto fosse in ordine per l'incontro. Attraverso il suo portavoce, von der Leyen ha accusato tutti e tutto (da Erdogan al presidente del Consiglio europeo, passando per il Servizio europeo di azione esterna di Josep Borrell). Michel ora dice che non ci dorme la notte. Nessuno più si ricorda perché i due erano andati ad Ankara.

La principale ragione della visita di Michel e von der Leyen era promettere a Erdogan diversi miliardi per continuare a tenersi i rifugiati siriani in Turchia, evitando una nuova crisi dei migranti prima delle elezioni legislative in Germania a settembre. La seconda ragione era convincere il presidente turco a proseguire la de-escalation nel Mediterraneo orientale, anche a costo di chiudere gli occhi sulla sua deriva autoritaria interna. La principale offerta: ristrutturare l'unione doganale tra Ue e Turchia, dando una boccata d'ossigeno a un'economia turca sempre più in difficoltà per le politiche economiche (e monetarie) del presidente. Niente valori insomma, ma semplice realpolitik da parte dell'Ue che si trova in una posizione di debolezza. Sui migranti, perché non vuole ritrovarseli sul suo territorio. E sul Mediterraneo orientale, perché non è pronta a usare la forza per proteggere la sovranità dei suoi stati membri.

Qualcosa di simile accade di nuovo all'Ue con la Russia di Vladimir Putin. Gli avvertimenti su Alexei Navalny sono rimasti inascoltati. A febbraio Borrell è stato umiliato dal ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov. Le discussioni tra i capi di stato e di governo sono state rinviate perché ci sono troppe divisioni. E ora l'Ue si ritrova con le truppe russe ammassate a un passo dall'Ucraina dell'est. Il timore è che sia l'inizio di uno scontro diretto in Ucraina, dove dal 2014 va avanti una guerra costante che ha causato circa quattordicimila morti fra le truppe regolari di Kiev e le milizie filorusse di Donetsk e Lugansk. Con la Germania che non vuole mettere in discussione Nord Stream 2 e diversi paesi che vogliono evitare sanzioni pesanti contro Mosca, l'Ue si ritrova disarmata, alla mercé delle tattiche imprevedibili di Putin. Il segretario di stato americano, Antony Blinken, dovrebbe trascorrere buona parte di questa settimana a Bruxelles per richiamare gli europei all'ordine. In un editoriale il Foglio spiega perché gli Stati Uniti sono in allerta.

Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di lunedì 12 aprile, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.

Dove eravamo rimasti con la vaccinazione nell'Ue? - La settimana dopo Pasqua potrebbe essere ricordata come quella della resurrezione della campagna di vaccinazione dell'Ue e dei suoi stati membri, dopo i ritardi e gli incidenti che hanno caratterizzato i primi tre mesi dell'anno. Secondo gli ultimi dati pubblicati dalla Commissione (aggiornati all'8 aprile), agli stati membri sono stati consegnati 108,3 milioni di dosi, di cui 81,5 milioni sono stati somministrati. Ma alla fine della scorsa settimana c'è stata una poderosa accelerazione nelle vaccinazioni in Germania, Francia e Spagna. In Italia il ritmo è aumentato, ma non allo stesso livello. In Germania sono state somministrate 667.078 dosi mercoledì, 716.763 giovedì e 547.726 venerdì. In testa alla classifica degli stati membri c'è Malta con 53,86 dosi somministrate ogni 100 abitanti, seguita dall'Ungheria con 41,75, contro una media per l'Ue di 21,06. Ma il premier ungherese, Viktor Orban, che ha ottenuto questi risultati grazie all'acquisto di 5 milioni di dosi del vaccino cinese Sinopharm (le forniture di Sputnik V sono marginali) rischia di ritrovarsi con un problema. Gao Fu, il capo del Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie in Cina, sabato ha ammesso che "l'efficacia dei vaccini (cinesi) esistenti non è alta".

Dove eravamo rimasti con le dosi esportate? - Il Giappone ha superato il Regno Unito come principale beneficiario dei vaccini esportati dal territorio dell'Ue, secondo gli ultimi dati pubblicati dalla Commissione su numero di dosi esportate dal 31 gennaio al 6 aprile. Complessivamente dall'Ue sono state esportate  80,1 milioni di dosi verso 42 paesi. Il Giappone ha ricevuto 17,7 milioni di dosi, il Regno Unito 13,3 milioni, il Canada 9,5 milioni, il Messico 7 milioni, l'Arabia Saudita 4 milioni, la Turchia 3,8 milioni, Singapore e Svizzera 2,5 milioni, il Cile 2 milioni e la Colombia 1,7 milioni. I dati non includono le esportazioni prima del 31 gennaio e quelle destinate a Covax. Il numero totale di autorizzazioni concesse è stato di 531 con un solo rifiuto (la decisione dell'Italia di bloccare 150 mila dosi a destinazione dell'Australia).

Dove eravamo rimasti con le dosi prodotte? - "L'Ue ha prodotto più di 200 milioni di dosi di vaccini Covid-19, che è equivalente alla produzione attuale degli Stati Uniti", ha detto la scorsa settimana il commissario al Mercato interno, Thierry Breton: "Siamo fieri di essere non solo un produttore importante, ma anche il principale esportatore di vaccini". Nel frattempo però, come raccontato da Reuters, l'Australia ha attribuito la colpa all'Ue per la mancata consegna da parte di AstraZeneca di 3,1 milioni di dosi. La Commissione ha smentito che ci sia stata una decisione formale di divieto dell'export verso l'Australia. In sostanza sarebbe bastata la minaccia di vietare le esportazioni per convincere AstraZeneca a tenere gran parte della sua produzione nell'Ue.

Dove eravamo rimasti con le dosi per il futuro? - La Commissione europea sta per lanciarsi nell'acquisto di altri 1,8 miliardi di dosi di vaccini mRNA per prepararsi a possibili mutazioni del coronavirus o alla necessità di procedere a richiami. "La Commissione ha annunciato quasi 2 miliardi di dosi per il dopo, per il 2022 e per i vaccini di nuova generazione. Dobbiamo prendere delle precauzioni", ha spiegato venerdì il ministro per gli Affari europei, Clément Beaune: "Ci possono essere varianti e mutazioni. Non sappiamo quanto durerà l'immunità". L'Ema finora ha autorizzato due vaccini rMNA (Pfizer-BioNTech e Moderna), mentre è in corso la rolling review per CureVac. "Questo denaro permetterà di finanziare dei vaccini innovativi adattati a possibili varianti", ha detto Beaune.

Dove eravamo rimasti con Sputnik V? - Dieci giorni fa, Sebastian Kurz aveva annunciato che l'Austria in settimana avrebbe comprato un milione di dosi del vaccino russo Sputnik V. Sabato il cancelliere austriaco ha detto che le discussioni si sono concluse, ma non ha specificato quando l'acquisto sarà formalizzato e se aspetterà il via libera dell'Ema. In Germania - come ha spiegato sul Foglio Micol Flammini - il governatore della Baviera, Markus Söder, ha detto che firmerà un accordo provvisorio per l’acquisto di Sputnik V, subordinato all’approvazione dell’Ema, mentre il ministro della Salute, Jens Spahn, ha annunciato che sono in corso negoziati tra Berlino e Mosca. Ma l'entusiasmo tedesco per Sputnik V è basato più su considerazioni di politica interna e estera che sulla realtà industriale. Sul piano industriale i vaccini russi e cinesi "possono essere un valore aggiunto al portafoglio dell'Europa e al nostro obiettivo di immunità nell'estate 2021? Mi spiace, la risposta è no", ha spiegato Breton. Ci sono anche dubbi crescenti sulla qualità di Sputnik V. La Slovacchia ha detto che le 200 mila dosi ricevute a inizio marzo "non hanno le stesse caratteristiche e proprietà" del vaccino sottoposto a peer review da Lancet. Il fondo sovrano russo RDIF ha chiesto la restituzione delle dosi per violazione degli accordi contrattuali. Nel frattempo EuObserver ha rivelato che quattro persone sono decedute poco dopo l'inoculazione del vaccino Sputnik V in una serie di casi che non sono stati segnalati dalle autorità russe.

Dove eravamo rimasti con il successore di Merkel? - Il governatore della Baviera e leader della Csu, Markus Söder, ieri ha lanciato il guanto di sfida al leader della Cdu, Armin Laschet, per il candidato alla cancelleria del campo conservatore alle elezioni di settembre. "Se la Cdu fosse pronta a sostenermi, sarei pronto. Se la Cdu non vuole, il lavoro comune proseguirebbe senza risentimento", ha detto Söder, secondo quanto riferito da diverse fonti dopo una riunione a porte chiuse dei vertici del gruppo parlamentare Cdu-Csu. Il calendario per scegliere il candidato alla cancelleria dell'Unione Cdu-Csu potrebbe essere accelerato. In teoria i due partiti gemelli si erano dati fino al 24 maggio, ma anche Laschet ha chiesto una decisione rapida. L'obiettivo è uscire rapidamente dal caos interno al campo conservatore creato dalla fine di regno di Angela Merkel. Tra problemi nella gestione della pandemia e delle vaccinazioni, accuse di corruzione e sconfitte alle regionali, l'Unione Cdu-Csu continua a perdere terreno nei sondaggi e si trova tallonata dai Verdi. Sempre secondo i sondaggi, Söder è molto più popolare (54 per cento) di Laschet (16 per cento).

Dove eravamo rimasti con la Brexit? - L'accordo sulle relazioni future tra Ue e Regno Unito deve ancora essere ratificato malgrado il fatto che il periodo di applicazione provvisoria scada il 30 aprile. La conferenza dei presidenti del Parlamento europeo terrà domani una riunione straordinaria per discutere se mettere all'ordine del giorno della plenaria il voto sulla ratifica dell'intesa raggiunta a dicembre, che ha permesso di evitare dazi e quote della Wto. Nel frattempo gli effetti della Brexit continuano ad accumularsi: la scorsa settimana è stata di violenza in Irlanda del nord. Uno dei fattori chiave è il Protocollo dell'accordo Brexit sull'Irlanda e l'Irlanda del nord, contestato dagli unionisti per l'introduzione di una frontiera con il resto del Regno Unito. In un editoriale il Foglio spiega perché l'Irlanda del nord che brucia è il risultato dei calcoli sbagliati sulla Brexit. Il Protocollo limitato all'isola irlandese era stato voluto e firmato da Boris Johnson. Adam Fleming della Bbc spiega perché le tensioni in Irlanda del nord potrebbero avere ampie implicazioni per il futuro del Regno Unito e le relazioni post Brexit con l'Ue.

Il calendario della settimana in Europa

Lunedì 12 aprile

- Parlamento europeo: audizione del segretario generale dell'EEAS, Stefano Sannino, alla commissione Affari esteri

 -Eurostat: dati sul commercio al dettaglio a febbraio

Martedì 13 aprile

- Consiglio: riunione ministeriale informale sulle politiche di integrazione

- Commissione: il commissario Gentiloni partecipa a una discussione virtuale con il direttore esecutivo del FMI, Kristalina Georgieva

- Commissione: i commissari Breton e Johansson ricevono il presidente del Senegal, Macky Sall

- Parlamento europeo: riunione straordinaria della Conferenza dei presidenti

- Parlamento europeo: audizioni del ministro degli Esteri finlandese, Pekka Haavisto, alle commissione Affari esteri e Sviluppo sulla sua visita in Etiopia e Sudan

- Parlamento europeo: audizione sulla riforma della legge elettorale europea alla commissione Affari costituzionali

- Corte dei conti: rapporto sulle infrastrutture di ricarica elettrica

Eurostat: dati sulla performance dell'agricoltura nel 2020; dati sull'Intelligenza artificiale nelle imprese europee nel 2020

Mercoledì 14 aprile

- Commissione: riunione settimanale del collegio dei commissari

- Commissione: la commissaria Simson riceve il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani

- Parlamento europeo: il vicepresidente della Bce, Luis De Guindos, presenta il rapporto annuale della Bce alla commissione Economica

- Parlamento europeo: il membro del board della Bce, Fabio Panetta, presenta i risultati della consultazione pubblica su un euro digitale

- Parlamento europeo: briefing per la stampa sull'Intelligenza artificiale

- Consiglio: riunione del Coreper

- Bce: pubblicazione del rapporto annuale 2020 della Bce

- Bce: la presidente Lagarde partecipa a un evento Reuters Newsmaker

- Corte di giustizia: sentenze nelle cause di Ryanair contro gli aiuti di Danimarca, Svezia e Finlandia alle loro compagnie aeree

- Eurostat: dati sulla produzione industriale a febbraio; dati sulle conseguenze della crisi del Covid-19 sul mercato del lavoro nel quarto trimestre del 2020; dati sull'impatto della crisi Covid-19 sulla produzione industriale; dati sui decessi settimanali alla fine di febbraio

- Nato: il segretario generale Jens Stoltenberg riceve il segretario americano alla Difesa, Lloyd J. Austin III

Giovedì 15 aprile

- Commissione: il vicepresidente Timmermans riceve il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani

- Parlamento europeo: audizione pubblica sull'Intelligenza artificiale e il futuro della democrazia

- Parlamento europeo: audizione del commissario Breton alla commissione Mercato interno

- Corte di giustizia: sentenza nella causa Eutelsat; sentenza sul divieto della pesca con reti a strascico che utilizzano corrente elettrica pulsata; conclusioni dell'Avvocato generale sull'Indipendenza dei giudici in Polonia; conclusioni dell'Avvocato generale sulla registrazione di due madri come genitori

- Eurostat: dati sui flussi nel mercato del lavoro nel quarto trimestre 2020; dati sulla vendita di alloggi nel quarto trimestre 2020

Venerdì 16 aprile

- Eurogruppo

- Ecofin

- Consiglio: riunione del Coreper

- Eurostat: inflazione a marzo; dati sul commercio internazionale a marzo; dati sulla generazione di elettricità da rinnovabili; eccesso di mortalità fino a febbraio 2021

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