Joe Biden (LaPresse)

Lo stato dell'Unione

Biden all'attacco di Trump. Il discorso al Congresso apre una rissosa campagna elettorale

Marco Bardazzi

"La libertà e la democrazia sono sotto attacco", dice il presidente americano nel suo gran discorso sullo Stato dell’Unione. Rilancia il sostegno a Kyiv: "Non ce ne andremo”. Immigrazione, aborto, Israele e Cina: le parole di Biden

La vera campagna elettorale americana è cominciata nella notte appena trascorsa, con Joe Biden che ha scelto il momento più solenne dell’anno a Washington, il discorso al Congresso sullo Stato dell’Unione, per lanciare un durissimo attacco a Donald Trump e ai repubblicani.

“La libertà e la democrazia sono sotto attacco”, ha detto un Biden insolitamente carico di energia e visibilmente arrabbiato, pronunciando un discorso che ha pochi precedenti nella storia politica americana. Da decenni non si vedeva uno Stato dell’Unione così politicizzato, di parte, impossibile da applaudire da parte dei repubblicani: una fotografia dell’America polarizzata che si avvia al voto di novembre in un clima incandescente. Biden ha pronunciato un discorso più da campagna elettorale che da leader di tutti gli americani, lo ha fatto con forza e senza gaffe, alzando la voce e a tratti gridando.

Era esattamente quello che gli strateghi della Casa Bianca volevano: un segnale che l’ottantunenne presidente ha tolto i guantoni e ora è pronto ad affrontare Trump in un clima da rissa da strada. Senza mai nominarlo, se non come “il mio predecessore”, Biden ha tirato in ballo Trump tredici volte e ha impiegato solo cinque minuti prima di indicarlo insieme a Putin, per cercare di equipararli agli occhi degli americani come nemici del paese. Ricordando le celebri parole di Ronald  Reagan rivolte all’Urss da Berlino Ovest, “Signor Gorbaciov, abbatta questo Muro”, il presidente le ha paragonate all’invito di Trump a Putin a fare “quel che cavolo gli pare” in Europa, definendole “scandalose, pericolose e inaccettabili”. Da quel momento in poi è stato un crescendo di accuse a Trump e ai repubblicani su tutto, in particolare sull’immigrazione.

L’ex presidente ha replicato in diretta con una quarantina di post furibondi su Truth, il social media che preferisce, e ha poi affidato alla più giovane senatrice in Congresso, la quarantenne Katie Britt dell’Alabama (una scelta fatta per creare un chiaro contrasto con l’età di Biden), il compito di replicare a nome dell’opposizione: un discorso altrettanto insolito, in diretta dalla cucina di casa sua per sembrare un’americana qualunque, usando parole durissime pronunciate
sempre con il sorriso.

Il tono del discorso di Biden è apparso chiaro dalle primissime battute, cariche del peso della storia e della gravità della situazione attuale. “Nel gennaio 1941 – ha detto -, il presidente Franklin Roosevelt venne in questa camera per parlare alla nazione. Disse: ‘Mi rivolgo a voi in un momento senza precedenti nella storia dell’Unione’. Hitler era in marcia. In Europa infuriava la guerra. Lo scopo del presidente Roosevelt era quello di svegliare il Congresso e avvisare il popolo americano che quello non era un momento normale. La libertà e la democrazia erano sotto attacco nel mondo. Ora siamo noi”, ha proseguito Biden, “a dover
affrontare un momento senza precedenti nella storia dell’Unione. E il mio scopo stasera è sia quello di svegliare questo Congresso, sia quello di avvisare il popolo americano che neanche questo è un momento normale. Era dai tempi del presidente Lincoln e della guerra civile che la libertà e la democrazia non erano sotto attacco qui in patria come lo sono oggi”.

Alla politica estera Biden ha dedicato l’inizio e la fine del discorso, partendo subito dall’Ucraina. “Se qualcuno in questa sala pensa che Putin si fermerà all’Ucraina, io vi posso assicurare che non sarà così”. Biden ha promesso che l’America continuerà a sostenere gli ucraini, ma è andato subito all’attacco dei repubblicani che in Congresso tengono in ostaggio i nuovi aiuti militari. E per ricordare il proprio sostegno alla Nato – che Trump invece minaccia di indebolire – il presidente ha salutato e applaudito il primo ministro svedese Ulf Kristersson, ospite d’onore della serata seduto accanto alla First Lady, ricordando l’ingresso della Svezia nell’Alleanza. Un allargamento della Nato che è servito a Biden per mandare un promemoria a Putin (e al solito Trump): "Non ce ne
andremo” dall’Europa e dal sostegno a Kyiv. “Non abbasseremo la testa. Io non mi piegherò. E la storia ci sta letteralmente guardando". 

Altri ammonimenti sono arrivati per la Cina, a cui Biden ha dedicato un ampio capitolo del discorso, e anche per Israele. Intorno a Capitol Hill centinaia di manifestanti hanno protestato contro le scelte della Casa Bianca sulla guerra a Gaza e nell’aula del Congresso tre deputate democratiche si sono presentate con la kefiah palestinese. Dopo aver garantito il pieno sostegno agli alleati israeliani, il presidente ha ricordato loro l’obbligo di dare aiuto umanitario ai civili di Gaza, annunciando che il Pentagono realizzerà un porto galleggiante al largo della Striscia per permettere i rifornimenti alla popolazione. E dal pulpito del Congresso
Biden ha rilanciato con forza anche la necessità di un cessate il fuoco temporaneo e della ripresa del dialogo sul processo dei “due Stati”.

Più ampio il capitolo della politica interna, con Biden che ha rivendicato i successi economici della propria amministrazione e rilanciato i progetti di welfare, difendendo l’Obamacare e sfidando le multinazionali farmaceutiche sui prezzi dei farmaci. L’aula però si è scaldato soprattutto su un paio di temi: l’aborto e l’immigrazione. Tra gli applausi di decine di deputate e senatrici democratiche vestite di bianco per rivendicare i “diritti riproduttivi delle donne”, Biden ha attaccato a muso duro i giudici della Corte Suprema seduti in prima fila, promettendo che farà di tutto per cancellare la sentenza con la quale hanno abolito il diritto costituzionale all’interruzione di gravidanza. Forse sapendo quale accoglienza li attendeva, tre dei nove giudici non si sono presentati al discorso, tra i quali Samuel Alito, l’autore della sentenza che ha cancellato “Roe contro Wade”.

Anche la recente decisione dell’Alabama sulla limitazione della fecondazione in vitro ha scaldato gli animi, ma niente di paragonabile alla mezza rissa – che Biden ha deliberatamente cercato – che si è scatenatasull’immigrazione. Durissime le parole del presidente contro i repubblicani, durissime le repliche dai banchi e le contestazioni. La deputata della Georgia Marjorie Taylor Greene si è presentata in aula con un cappellino per Trump e una maglietta che esortava Biden a “dire il nome di Laken Riley”, una studentessa di medicina uccisa da un immigrato clandestino. Da settimane è un caso su cui i repubblicani martellano l’amministrazione e Biden ne ha parlato per la prima volta, mostrando una spilla ricevuta pochi istanti prima proprio dalla Greene.

Sull’immigrazione le posizioni restano distanti, con Trump che sta impedendo qualsiasi accordo e vuole arrivare a novembre con il confine con il Messico nel caos. Biden ha cominciato stanotte, e proseguirà per mesi, a mettere sotto accusa i repubblicani per cercare di convincere gli americani che è tutta colpa loro se non si chiude un accordo sull’immigrazione clandestina, che la Casa Bianca ha pronto da tempo.

Il Team Biden porta a casa un successo nella notte forse decisiva per le sorti della presidenza e ora lancerà un blitz mediatico per far girare dovunque le parole del presidente. Saranno importanti i sondaggi dei prossimi giorni, per vedere se il crollo del consenso per Biden si fermerà e se è l’inizio di una inversione di tendenza. Quel che è certo è che dalla notte scorsa la campagna elettorale è entrata nel vivo e che sarà feroce, senza esclusione di colpi.

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