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il vertice

Stoltenberg riunisce i ministri Nato a Bruxelles: "Sulle spese militari alcuni alleati devono fare di più"

Pietro Guastamacchia

Inizia il vertice ministeriale dell'Alleanza atlantica, interamente condizionato dalle parole di Trump. Il segretario generale si aspetta che quest'anno 18 alleati spenderanno oltre il 2 per cento del pil nella difesa. Ma non è ancora abbastanza

Lo spauracchio di Trump riesce anche dove Putin ha fallito e costringe l’Europa a mettere le mani al portafoglio e ad aumentare ulteriormente la spesa militare. I ministri della difesa della Nato sono arrivati oggi a Bruxelles per il vertice ministeriale dell’Alleanza atlantica, un vertice interamente condizionato dalle parole dell’ex presidente Usa. La minaccia di Donald Trump di non difendere un alleato da un attacco russo in caso le contribuzioni finanziarie all’alleanza non siano rispettate, infatti, è stata subito condannata dal presidente americano Joe Biden, che ha definito le sue parole “vergognose, scioccanti e anti-americane”. Tuttavia, gli strascichi di quelle parole rischiano di creare un solco in un'alleanza che fino a cinque anni fa era considerata “morta cerebralmente" ma che la guerra in Ucraina ha riportato al centro del dibattito sulla sicurezza europea.

La minaccia di Trump mette il dito in una piaga storica dell’alleanza e infatti, al netto delle condanne, il dibattito al vertice Nato ricalca le minacce dell’ex presidente Usa: l’Europa deve pagare di più.

Il segretario generale Jens Stoltenberg ha aperto i lavori dicendo “di aspettarsi che nel 2024 18 alleati spenderanno oltre il 2 per cento del pil” ma ha aggiunto: "Alcuni devono fare di più”.

Tra i paesi che devono fare di più c’è l’Italia, che si presenta al vertice senza il ministro Guido Crosetto rimasto a casa, come anche il segretario alla difesa Usa Lloyd Austin, per problemi di salute. Dal 2014 al 2023 la spesa militare italiana è cresciuta dall'1,1 per cento del pil a quasi l'1,5, con un aumento percentuale tra i più alti dell’alleanza ma con un risultato che ancora non si avvicina al traguardo del 2 per cento.

Dal norvegese sono arrivate anche forti parole di condanna per Trump: "La Nato è stata in grado di prevenire attacchi agli alleati per 75 anni perché abbiamo sempre detto che un attacco a un alleato avrebbe provocato una risposta collettiva, uno per tutti e tutti per uno: ogni azione che diminuisce la nostra unità colpisce la nostra capacità di difesa e deterrenza", ha spiegato Stoltenberg, rassicurando i paesi dell’est che ogni centimetro di suolo Nato sarà difeso.

A margine dell’evento, Stoltenberg si è complimentato anche con Kyiv del "grande risultato" sul Mar Nero, dopo l’annuncio della difesa ucraina sul nuovo affondamento di una nave russa al largo della Crimea. “Questo è un grande risultato, una grande vittoria per gli ucraini", ha detto il segretario generale.

Sullo sponde del vertice, infine, c'è anche la nomina del nuovo segretario generale che dovrà raccogliere il testimone da Stoltenberg. Un processo già rimandato una volta, con l’estensione della nomina di Stoltenberg, ma che da Washington fanno sapere di essere intenzionati a chiudere a breve. In pole position rimane l’olandese Mark Rutte. "Penso che gli alleati siano piuttosto interessati a completare il processo probabilmente nel primo trimestre di quest'anno solare", ha affermato l'ambasciatrice americana presso la Nato, Julianne Smith. “Per quanto riguarda chi sarà la persona che verrà scelta, non è un segreto che abbiamo sentito il primo ministro Rutte, e lui ha espresso interesse. Quindi questa è una persona a cui l'Alleanza sta guardando”, hanno spiegato da Washington.

 

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