Manuel Bompard, coordinatore de La France Insoumise - foto Ansa

Editoriali

France insoumise, partito non grato

Redazione

Il partio di Mélenchon simpatizza con Hamas. Ma allo stesso tempo vuole commemorare "le vittime francesi" del 7 ottobre

Il prossimo 7 febbraio, nel cortile degli Invalides a Parigi, si terrà un omaggio nazionale in onore delle vittime del massacro perpetrato da Hamas lo scorso 7 ottobre. Un omaggio fortemente voluto dal presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, per manifestare la vicinanza della République a Israele, ma anche alla comunità ebraica in Francia. L’inquilino dell’Eliseo ha invitato tutte le forze politiche e i rappresentanti istituzionali alla cerimonia, ma le famiglie di alcune vittime franco-israeliane chiedono che la France insoumise (Lfi), il partito della sinistra radicale guidato da Jean-Luc Mélenchon, venga escluso. “Noi, famiglie delle vittime dei terroristi di Hamas, chiediamo solennemente che alla France insoumise sia vietata la partecipazione all’omaggio nazionale che sarà reso alle 42 vittime franco-israeliane del 7/10”, hanno scritto cinque famiglie, sostenute dal collettivo No Silence, in una lettera inviata all’Eliseo.

“Tra indecenza, mancanza di rispetto, relativismo e negazionismo, la France insoumise e i suoi portavoce hanno fatto commenti estremamente gravi dopo il pogrom del 7 ottobre”, hanno aggiunto. Mélenchon e compagni si sono sempre rifiutati di qualificare Hamas come un’organizzazione terroristica, lasciando intendere che Israele se l’è cercata. Lo scorso 23 gennaio, la capogruppo dei deputati Lfi, Mathilde Panot, ha annunciato che avrebbe partecipato alla cerimonia: “Ho chiesto che venga reso omaggio a tutte le vittime francesi di questa guerra in medio oriente”. Ma la sua presenza, secondo le famiglie, “costituirebbe un insulto alla memoria delle vittime”, perché il partito mélenchonista “ha una responsabilità molto pesante nell’esplosione della giudeofobia nel nostro paese ed è definitivamente marchiato con il sigillo dell’infamia”. Olivier, cugino della famiglia Dan-Kalderon (due membri sono stati uccisi durante l’attacco e altri tre presi in ostaggio), ha implorato sul Parisien il presidente Macron: “Non vogliamo che Lfi disonori le vittime del 7 ottobre”.

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