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Editoriali

La guerra di Putin contro il grano ucraino, esportazioni ridotte di un terzo

Redazione

Il vero obiettivo di Mosca è distruggere la capacità di Kyiv di esportare. Una volta fatto, rientrerà nell'iniziativa del Mar Nero e cederà alle pressioni di Erdogan

Probabilmente alla fine Vladimir Putin cederà alle pressioni di Recep Tayyip Erdogan e in qualche modo rientrerà nell’iniziativa del Mar Nero, ma solo dopo aver distrutto la capacità dell’Ucraina di esportare grano e cereali. L’altra notte un attacco dei droni russi ha colpito le infrastrutture cerealicole ucraine lungo il Danubio, l’ennesima aggressione alla rotta che, dopo l’annullamento dell’accordo sul grano del 17 luglio, è diventata vitale per immettere sul mercato globale le derrate alimentari ucraine.

 

Da un rapporto di UkrAgroConsult risulta che adesso più del 60 per cento delle esportazioni agricole dell’Ucraina passano per il Danubio, una soluzione di ripiego, che anche in condizioni normali impone limiti ai volumi esportabili e un aumento dei costi e dei tempi. Il resto passa quasi totalmente per le rotte stradali e ferroviarie intraeuropee, ancora più lente e costose. Il risultato è che da quando Mosca è uscita dall’iniziativa del Mar Nero le esportazioni dei raccolti ucraini si sono ridotte di un terzo, danneggiando gravemente l’unico settore dell’economia ucraina di rilievo globale nonostante l’invasione russa.

  

Dal giorno dell’annullamento dell’accordo fino al 15 agosto l’Ucraina è stata in grado di esportare solo 3,2 milioni di tonnellate di cereali, oli vegetali e farine; molto meno rispetto alle 4,4 di maggio e alle 4,8 di giugno. Se le cose non cambiano gli agricoltori ucraini dovranno ridurre la semina per la prossima stagione, scrive Bloomberg, poiché i prezzi di mercato non copriranno i costi.

 

Mosca sta approfittando pienamente della possibilità di assediare il golfo di Odessa e attaccare le infrastrutture di un suo concorrente. Al di là delle menzogne del Cremlino, infatti, le esportazioni russe sono in espansione, il dipartimento dell’Agricoltura americano stima che alla fine della stagione 2022-23 la Russia avrà aumentato le esportazioni di grano del 36 per cento rispetto all’annata precedente, e si prevede che nella stagione 2023-24 aumenteranno ancora arrivando a coprire quasi un quarto del commercio globale di grano. A spese dell’Ucraina.