Editoriali
Gli assi di Erdogan sul grano, parla con Putin e punta all'accerchiamento
All'appuntamento a Gedda, organizzato da Mohammed bin Salman, saranno presenti tutti coloro che premono per il ripristino della Black sea grain initiative. Il leader di Ankara ripete che la Russia tornerà nel patto
A credere in un ripensamento di Mosca sulla Black sea grain initiative c’è rimasto Recep Tayyip Erdogan, che non essendo un ingenuo della diplomazia internazionale potrebbe avere le sue buone ragioni per farlo. Ieri il presidente turco e Vladimir Putin hanno parlato al telefono, non è un evento sporadico, tra i due i canali di dialogo sono ancora aperti. Era stato Erdogan, assieme all’Onu, a patrocinare gli accordi separati che Kyiv e Mosca avevano firmato a luglio dello scorso anno, per il presidente turco fu un successo da rivendicare in campo internazionale e, da quando Mosca ha deciso di uscire dal patto poche settimane fa, continua a dire che la situazione non è irrimediabile. Nel frattempo l’esercito russo bombarda i depositi di cereali e le infrastrutture che servono al trasporto, bombarda Odessa e i porti sul Danubio che permettono l’esportazione dei cereali per via fluviale – ieri è stato colpito il porto di Izmail, vicino al confine con la Romania – e accampa pretese su pretese per rendere il suo ritorno al patto sempre più caro.
Ma Erdogan ripete che la Russia tornerà e ha confermato che il capo del Cremlino andrà ad Ankara, senza specificare la data. I comunicati sulla telefonata della Turchia e della Russia sono molto diversi, ottimista il primo, pretenzioso il secondo. Putin ha detto a Erdogan quali sono le sue condizioni riassunte nella frase “l’occidente deve rispettare i suoi obblighi verso la Russia”. Con una pretesa del genere da parte di un paese che ha invaso, distrugge e uccide, soltanto Erdogan vede degli spiragli. Putin ha anche chiesto alla Turchia di aiutarlo a esportare il grano in Africa. Sembra una chiusura più che un’apertura, ma Erdogan sa come trattare con Putin, anche perché ne conosce i metodi. Punta all’accerchiamento, alla pressione che potrebbe arrivare dall’appuntamento a Gedda nel fine settimana, dall’incontro organizzato da Mohammed bin Salman, in cui per parlare di Ucraina ci saranno tutti coloro che premono per il ripristino della Black sea grain initiative. Ma non ci sarà Mosca.
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