il discorso del cancelliere

Scholz al Parlamento europeo porta un'alternativa a Macron

David Carretta

L'Europa geopolitica del cancelliere tedesco ha più probabilità di incontrare il consenso degli altri stati membri, in particolare a nord ed est, rispetto alla sovranità europea del presidente francese. Il discorso in onore della dichiarazione Schuman del 1950 che diede origine al progetto comunitario

Bruxelles. Davanti al Parlamento europeo oggi Olaf Scholz si è presentato come l'alternativa a Emmanuel Macron sulla direzione che deve imboccare l'Unione europea dopo la guerra della Russia contro l'Ucraina. Sì, l'Ue deve diventare geopolitica. Sì, deve rafforzare la difesa europea. Sì, deve fare riforme istituzionali per adeguarsi ai futuri allargamenti, abolendo l'unanimità in politica estera e sul fisco. Ma “l'Europa deve essere aperta al mondo” e “spalancare le porte al futuro, senza se e senza ma”, ha detto il cancelliere tedesco, lanciando un avvertimento sui rischi di una “visione eurocentrica” e di “chi accarezza con nostalgia il sogno di una superpotenza europea”. Dagli accordi commerciali alla revisione del Patto di stabilità, dal posizionamento nel conflitto tra Stati Uniti e Cina all'allargamento ai Balcani e all'Ucraina, Scholz non è intenzionato a farsi incantare dalle sirene di Macron.

 

Oggi 9 maggio l'Europa ha celebrato il discorso di Robert Schuman del 1950 che diede origine al progetto comunitario, mentre sulla piazza Rossa a Mosca c'erano la parata militare e il discorso di Vladimir Putin per trasformare la vittoria sul nazismo in propaganda di guerra. Nel suo discorso al Parlamento europeo, Scholz ha detto molte cose giuste sull'Ucraina, senza entrare troppo nei dettagli. “Il 9 maggio è l'unica risposta corretta e lungimirante alla Guerra mondiale scatenata dalla Germania, al nazionalismo distruttivo e alla megalomania imperialistica”, ha spiegato Scholz, rievocando il passato del suo paese, ma anche il presente ucraino. Grazie all'Ue la guerra è diventata "inimmaginabile da noi”. Ma la Russia l'ha riportata ai confini dell'Ue e, "con grande sacrificio e molto vittime, il popolo ucraino difende giorno dopo giorno la propria libertà e democrazia, la propria sovranità e la propria indipendenza contro la brutale aggressione della Russia. Noi lo sosteniamo". Il futuro “non appartiene certo ai revisionisti che sognano la gloria nazionale o bramano potere imperialista. Il popolo ucraino paga ogni giorno con la vita questa follia del loro potente vicino”, ha detto il cancelliere: “Non ci lasceremo intimidire da queste smanie di potere. Rimarremo fermi nel nostro sostegno all'Ucraina, finché sarà necessario. Nessuno di noi vuole tornare ai tempi in cui in Europa vigeva la legge del più forte”, ha spiegato Scholz: “Un'Ucraina prospera, democratica, europea è davvero la cosa migliore che possiamo opporre alle politiche imperialiste, revisionista e illegali” di Putin.

 

Al di là della retorica sull'Ucraina, Scholz ha usato il suo discorso per distanziarsi da Macron sugli altri temi caldi dell'Ue. Il presidente francese va a Pechino a incontrare Xi Jinping, lasciando intendere una certa equidistanza tra Cina e Stati Uniti? “L'Europa deve tenere testa alla competizione globale con le altre grandi potenze”, ma “gli Stati Uniti rimangono l'alleato più importante” e nella relazione con la Cina “sappiamo che la rivalità e la concorrenza sono indubbiamente aumentate”, ha detto Scholz. La Francia vuole usare gli obiettivi climatici per introdurre barriere protezioniste e proteggere la sua agricoltura? Per un'Europa geopolitica “è più che ragionevole concludere rapidamente nuovi accordi di libero scambio con il Mercosur, con il Messico, con l'India, l'Indonesia, l'Australia, il Kenya e in futuro con molti altri paesi”, ha spiegato il cancelliere: “L'Europa deve aprirsi al mondo, perché se continuiamo a negoziare nuovi accordi di libero scambio per anni senza risultati, allora in futuro saranno altri a dettare le regole, con standard ambientali e sociali inferiori ai nostri”. Parigi sta già pensando a come frenare l'adesione dei paesi in coda per entrare nell'Ue? “Abbiamo deciso di puntare su una grande Europa” e “abbiamo detto ai cittadini dei paesi dei Balcani occidentali, dell'Ucraina, della Moldavia e, in prospettiva, della Georgia: voi sarete al nostro fianco. Noi vogliamo che voi diventiate parte della nostra Unione Europea!”, ha ricordato Scholz: “Un'Europa geopolitica sarà giudicata anche dal fatto che mantenga le promesse fatte ai suoi immediati vicini”. La Francia con l'Italia vuole un Patto di stabilità senza veri denti fiscali? “Non vogliamo far precipitare nessuno stato membro della crisi dell'austerità, ma questo non significa che sul piano fiscale tutto sia possibile”, ha detto il cancelliere: “Il debito e un aumento incontrollato dei debiti non sono una risposta alle crisi. Non può funzionare durevolmente”.

 

L'Europa geopolitica di Scholz ha più probabilità di incontrare il consenso degli altri stati membri, in particolare a nord ed est, rispetto alla sovranità europea di Macron, che agli altri appare troppo francese e troppo anti americana. Il problema del cancelliere, semmai, è che la sua leadership europea è debole e minata dagli agguati che provengono dai partiti della sua stessa coalizione. Glielo ha ricordato con molta franchezza la presidente del gruppo dei Verdi, Terry Reintke, che è tedesca, eletta con i Grünen, cioè gli alleati di Scholz al governo con i liberali della Fdp. "Devo dirle che l'immagine di lei come cancelliere che porta risultati negli ultimi mesi è impallidita. E' impallidita anche l'immagine della Germania in Europa", ha spiegato Reintke, puntando il dito contro la Fdp di Christian Lindner, che ha bloccato il regolamento sulle auto a zero emissioni, minaccia le nuove regole sulle "case green" e mette veti sul nuovo Patto di stabilità. "Lei fa scorrere gli eventi senza prendere posizione", mettendo così in discussione "la credibilità della Germania e del governo tedesco con i partner in Europa". Vale anche per la "svolta epocale" annunciata da Scholz dopo l'aggressione russa dell'Ucraina. "Qui a Bruxelles e Strasburgo sembra che tutti i provvedimenti che lei alla fine adotta debbano essere strappati con enorme fatica. Non può comportarsi così un cancelliere federale". Reintke ha lanciato un appello a Scholz: "Voglio vederla lottare per l'Europa. Voglio un cancelliere federale tedesco che abbia una mentalità europea e un modus operandi europeo. Vogliono un cancelliere che impari dagli errori del suo partito sulla Russia e non li ripeta sulla Cina". Nella replica, Scholz non ha risposto alle critiche di Reintke.