editoriali

L'applauso lepenista a Zelensky

Redazione

Bardella, leader del Rn, vuole una svolta meno putinista. Molti lo contestano

L’applauso convinto di Jordan Bardella al discorso pronunciato giovedì a Bruxelles dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky sta provocando travasi di bile all’interno del Rassemblement national (Rn), il partito sovranista francese, da sempre su posizioni filoputiniane e dipendente da Mosca a causa di alcuni prestiti ancora da rimborsare. “E’ giusto applaudire una persona che è favorevole all’invio delle armi quando la posizione del Rn è esattamente il contrario?”, si è chiesto un eurodeputato sovranista citato da Libération, irritato dal comportamento del giovane Bardella, presidente del partito dallo scorso novembre.

  

Come ricostruito dal quotidiano della gauche, il tema della presenza in Aula durante il discorso di Zelensky ha animato la riunione dei lepenisti a Bruxelles alla vigilia del Consiglio europeo. Inizialmente, Marine Le Pen, tramite l’eurodeputato Philippe Olivier, aveva dato ordine alle sue truppe di boicottare l’intervento del presidente ucraino, convinta che Bardella l’avrebbe seguita senza batter ciglio. Ma nella serata di mercoledì, nel gruppo WhatsApp degli eurodeputati, è giunto l’ordine opposto. “E’ arrivato da Bardella, ma dopo aver convinto Le Pen”, ha dichiarato a Libération un responsabile del gruppo Rn, secondo cui la decisione del neopresidente conferma un cambio di strategia netto sul dossier ucraino.

   

Tuttavia, la vecchia guardia frontista, quella che ha beneficiato dei prestiti della First Czech-Russian Bank, e nel 2014, in piena crisi russo-ucraina, ha moltiplicato le operazioni di lobbying pro Russia votando contro le risoluzioni ostili agli interessi del Cremlino nel 93 per cento degli scrutini, non ci sta. “E’ inquietante: in un momento in cui l’opinione pubblica comincia a dirsi che consegnare armi a lungo raggio può essere pericoloso decidiamo di cedere su questo punto?”, si preoccupano i putiniani del Rassemblement national. Ma Bardella, che già lo scorso anno definì Zelensky un “modello di resistenza”, ha deciso di cambiare registro.