(Foto di Ansa) 

La burocrazia dell'alleanza

Dalla "politica della porta aperta" al Map: come si entra nella Nato

Mariarosa Maioli

Se ne parla molto dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina e per la possibilità di ingresso per Finlandia e Svezia. Il patto atlantico si è riscoperto fondamentale in questo momento storico, ma quali sono i passaggi per entrare a farne parte?

Il presidente e il primo ministro della Finlandia hanno annunciato di essere favorevoli all’adesione alla Nato. La domanda non è stata ancora formalizzata ma l'annuncio di ieri è già stato definito come un passo storico. Al momento tutto è sospeso, dopo l'annucio del presidente della Turchia Recep Tayiip Erdogan che, per ora, sembra avere bloccato l'ingresso di Helsinki e Stoccolma nell'alleanza. Ma quali sono i passaggi per far parte dell'Organizzazione internazionale? È l'articolo 10 del Trattato del Nord Atlantico, che esprime la cosiddetta “politica della porta aperta”, a definire le linee e i limiti per poter accedere.Il testo recita così:

  

I membri possono invitare previo consenso unanime qualsiasi altro Stato europeo in condizione di soddisfare i principi di questo trattato e di contribuire alla sicurezza dell'area nord-atlantica ad aderire a questo trattato. Qualsiasi Stato così invitato può diventare un membro dell'organizzazione depositando il proprio atto di adesione al Governo degli Stati Uniti d'America. Il Governo degli Stati Uniti d'America informerà ciascun membro del deposito di tale atto di adesione.

    

I criteri richiesti quindi sono fondamentalmente due: innanzitutto lo stato che aderisce deve essere europeo e in secondo luogo deve essere accettato da tutti i membri già presenti, che attualmente sono 30. L'ultimo paese a entrare nel patto è stato la Macedonia del nord nel 2020. Questo secondo criterio è più stringente del primo: infatti ciascun stato membro ha diritto di veto, può quindi decidere di porre delle condizioni per l'accesso di un paese alla Nato, oltre i criteri già presenti. È quello che si tema possa fare Erdogan riguardo all'ingresso di Finlandia e Svezia nel patto. Il caso più rilevante è stato quello, che coinvolgeva sempre la Turchia, che ha bloccato l'accesso all'organizzazione a Cipro, a causa delle dispute con la Grecia per il territorio dell'isola. Finchè le divergenze tra Turchia e Grecia non saranno risolte, Cipro non potrà essere annessa alla Nato.

  

Una volta avanzata la richiesta di adesione e superate le condizioni richieste, si instaura il dialogo intensificato, introdotto per la prima volta a Vilnius nel 2005 proprio in risposta alle aspirazioni di Kyiv. I paesi attualmente in questa fase sono Georgia, Bosnia ed Erzegovina e Serbia, oltre ovviamente all'Ucraina. Insieme a loro, da ieri, anche Svezia e Finlandia a cui il segretario Nato Stoltenberg aveva assicurato che l'adesione avverrà “senza intoppi e rapidamente”., ma che per ora sono in attesa di capire se la posizione di Erdogan si potrà in qualche modo ammorbidire.

 

Dopo aver superato il primo passaggio, si attiva il Piano d'Azione (Map) ovvero un meccanismo introdotto nel 1999. Significa che ogni stato deve presentare annualmente una relazione sui progressi compiuti riguardo a cinque misure ben definite: rendersi disponibili a risolvere controversie territoriali internazionali, etniche o esterne con mezzi pacifici, oltre che impegnarsi per lo stato di diritto e i diritti umani; essere capaci a contribuire alla difesa e alle missioni della Nato; avere risorse sufficienti da dedicare alle forze armate; preservare le informazioni sensibili e le salvaguardie che le garantiscono; avere compatibilità tra la legislazione interna e quella dell'alleanza.

 

Nel momento in cui un paese presenta il Map, i membri Nato sono tenuti a rispondere con feedback che suggeriscono aggiustamenti tecnici e politici nonché con proposte di incontri annuali. L'elemento chiave su cui verte il Map è la pianificazione della difesa da parte dei paesi aspiranti all'ingresso, un piano che include l'elaborazione di obiettivi concordati insieme. Una volta accettati i requisiti, la Nato può inviare al paese richiedente l'invito ad avviare i colloqui di adesione: il processo di adesione finale prevede cinque fasi che portano alla firma dei protocolli di adesione e all'accettazione e ratifica da parte dei vari governi degli stati membri.

   

Nonostante il piano d'azione sia stato pensato per aiutare i paesi ad aderire, i processi non sono celeri come si potrebbe pensare: il Montenegro per esempio ha partecipato al Map nel dicembre 2009 per entrare formalmente nella Nato nel 2017. Ancora più lungo il percorso della Macedonia, nel Map dal 1999 ma membro della Nato solo dal 2020.

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