Uno stato terrorista

L'America potrebbe inserire la Russia nella lista degli stati sponsor del terrorismo. Ecco cosa vuol dire

Paola Peduzzi

Attualmente sono quattro i paesi presenti nella blacklist americana: Iran, Corea del nord, Siria e Cuba. Sanzioni e processi 

Ned Price, portavoce del dipartimento di stato americano, ha detto che gli Stati Uniti stanno valutando la possibilità di inserire la Russia nella lista degli stati che sponsorizzano il terrorismo. “La Russia, oltre a lanciare un’invasione, oltre a lanciare una guerra, sta facendo una campagna di terrore, una campagna di brutalità, una campagna di aggressione spregevole contro il popolo ucraino. Se guardiamo alle ultime ore, agli attacchi aerei su Leopoli e sulla periferia di Kyiv, o se guardiamo a quel che abbiamo visto in città come Mariupol, Kharkiv, o quello che è stato testimoniato a Bucha, ritroviamo indicazioni chiare, una testimonianza chiara di questa campagna di brutalità, della campagna del terrore che i russi stanno  compiendo contro il popolo ucraino.

 

Qualche ora dopo, la Cnn gli ha chiesto conto della  possibilità che gli Stati Uniti mettano la Russia nella lista degli stati sponsor del terrorismo: “Stiamo guardando attentamente i fatti – ha detto Price – Stiamo guardando attentamente le leggi per capire quali siano le autorità competenti in materia e faremo richiesta se è una cosa corretta ed efficace”. Secondo la definizione del dipartimento di stato, si dice “stato sponsor del terrorismo” una nazione che “fornisce ripetutamente sostegno ad atti di terrorismo internazionale” e attualmente sono quattro i paesi presenti nella lista americana: Corea del nord, Iran, Siria e Cuba. 

 

Il Washington Post ha raccontato che, stando alle sue fonti, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto a Joe Biden, durante una loro conversazione telefonica, di designare la Russia come uno stato sponsor del terrorismo: questa non è la priorità per Zelensky, che come prima cosa  chiede le  armi e l’embargo energetico contro la Russia, essenziali alla sopravvivenza stessa dello stato ucraino, ma è una cosa che gli americani stanno valutando da tempo. Lo aveva detto  il 17 marzo scorso il capo del dipartimento di stato, Antony Blinken: “Stiamo considerando e considereremo ogni possibilità”. Se uno stato è presente su questa lista, scattano le sanzioni più pesanti che gli Stati Uniti possono imporre a un paese straniero, con una restrizione massima delle transazioni finanziarie, della vendita di armi e  degli aiuti internazionali.

 

L’Amministrazione Biden ha già applicato misure molto restrittive a Mosca e gli esperti  non si esprimono sull’eventuale impatto economico dell’introduzione della Russia nella lista nera, ma ogni azienda, ogni individuo e  ogni stato che vince una causa contro la Russia  potrebbe avere accesso agli asset congelati del governo russo e dei suoi oligarchi. Cadrebbe anche l’immunità per i funzionari russi e le famiglie delle vittime del terrorismo potrebbero chiedere un processo negli Stati Uniti contro i funzionari russi accusati di violenze. Secondo il Code of Federal Regulations, il terrorismo è definito come “l’utilizzo illegale della forza e della violenza contro persone o proprietà per intimidire o costringere uno stato o dei civili in nome di obiettivi politici e sociali”. Questo codice si applica ai cittadini e alle istituzioni americane, ma è quello che Putin sta facendo ai cittadini e alle istituzioni ucraine.

  • Paola Peduzzi
  • Scrive di politica estera, in particolare di politica europea, inglese e americana. Tiene sul Foglio una rubrica, “Cosmopolitics”, che è un esperimento: raccontare la geopolitica come se fosse una storia d'amore - corteggiamenti e separazioni, confessioni e segreti, guerra e pace. Di recente la storia d'amore di cui si è occupata con cadenza settimanale è quella con l'Europa, con la newsletter e la rubrica “EuPorn – Il lato sexy dell'Europa”. Sposata, ha due figli, Anita e Ferrante. @paolapeduzzi