EDITORIALI
I prossimi dieci anni di Nato
L’Alleanza dovrà concentrarsi sulla Cina, senza distrarsi dalla Russia
La Nato vuole essere pronta per il prossimo decennio, quello della competizione globale con la Cina, e così la trasformazione dell’Alleanza atlantica sarà il tema centrale del summit del 14 di giugno. Oggi ne discuteranno i ministri degli Esteri e della Difesa della Nato in una riunione in teleconferenza.
Ieri il segretario generale, Jens Stoltenberg, ha indicato i parametri sulla Cina: “Continuiamo a pensare che ci siano opportunità” per le economie, il commercio e la lotta al cambiamento climatico, ma “allo stesso tempo non ci sono dubbi che l’emergere della Cina pone sfide serie”. Stoltenberg ha spiegato che Pechino ha già il secondo bilancio al mondo per la Difesa, ha la marina militare più grande, investe massicciamente in capacità moderne e integra tecnologie dirompenti (riconoscimento facciale, intelligenza artificiale e big data) nei suoi sistemi di armamenti. “La Cina non condivide i nostri valori”, “intimidisce i suoi vicini e minaccia Taiwan. Tutto questo conta per la nostra sicurezza”. Inoltre, “si sta avvicinando a noi. Lo vediamo nel cyberspazio, in Africa, nell’Artico. E vediamo la Cina investire massicciamente nelle infrastrutture critiche qui in Europa come il 5G”, ha detto Stoltenberg. E’ essenziale che la Nato si ristrutturi per affrontare la competizione globale con la Cina, in particolare per mantenere il vantaggio tecnologico e aumentare la resilienza interna.
Tuttavia sul fronte est la Nato non deve sottovalutare una minaccia più vicina: la Russia. Secondo il País, l’Ue teme che Vladimir Putin voglia annettersi la Bielorussia di soppiatto approfittando delle sanzioni occidentali. L’Ucraina rimane sotto costante minaccia. Il ministro della Difesa, Sergei Shoigu, ieri ha annunciato un rafforzamento della presenza ai confini con l’Europa. Con un Putin sempre più imprevedibile destinato a restare al Cremlino per il prossimo decennio, la ristrutturazione strategica della Nato deve includere anche la Russia.
Isteria migratoria