Europa Ore 7

L'Ue lancia l'allarme sul Covid

“Questa può essere l'ultima chance per evitare la ripetizione della scorsa primavera”, ha detto la commissaria alla Sanità Stella Kyriakides

David Carretta

L'Ecdc nel suo rapporto ha diviso l'Ue e gli altri paesi dell'area economica europea (più il Regno Unito) in tre zone sulla base di diversi criteri come l'andamento dei contagi, il tasso di positività, il numero di ricoveri e la situazione nelle unità di terapia intensiva. L'Italia è nel gruppo di paesi con un “trend stabile” e un “rischio basso” per la popolazione generale e il sistema sanitario

La Commissione europea ieri ha suonato il “campanello di allarme” sulla seconda ondata Covid-19, accusando alcuni governi di non prepararsi in modo adeguato al “worst case scenario” con il rischio di un secondo lockdown. “La situazione in alcuni stati membri è perfino peggio rispetto a marzo. Questa è una vera fonte di preoccupazione”, ha detto la commissaria alla Sanità, Stella Kyriakides, presentando l'ultimo rapporto di valutazione del rischio del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc). “Questa può essere l'ultima chance per evitare la ripetizione della scorsa primavera”, ha avvertito Kyriakides.

 

L'Ecdc nel suo rapporto ha diviso l'Ue e gli altri paesi dell'area economica europea (più il Regno Unito) in tre zone sulla base di diversi criteri come l'andamento dei contagi, il tasso di positività, il numero di ricoveri e la situazione nelle unità di terapia intensiva. L'Italia è nel gruppo di paesi con un “trend stabile” e un “rischio basso” per la popolazione generale e il sistema sanitario. Gli altri paesi in questa categoria sono Cipro, Finlandia, Germania, Grecia, Islanda, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Polonia e Svezia. Il secondo gruppo registra un “trend preoccupante”, con un “rischio moderato”: Austria, Danimarca, Estonia, Francia, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo, Slovacchia, Slovenia e Regno Unito. Il terzo gruppo ha un “trend preoccupante” con “alto rischio” per la popolazione generale: Bulgaria, Croazia, Repubblica ceca, Ungheria, Malta, Romania e Spagna.

Oltre all'impreparazione di alcuni paesi, gli stati membri stanno andando in ordine sparso di fronte alla seconda ondata. Emblematico è il caso di Belgio e Francia, due paesi con un'evoluzione simile dell'epidemia, ma che hanno imboccato due strade diverse mercoledì. Mauro Zanon spiega gli effetti della decisione francese di chiedere in alcune città: la rivolta degli chef. L'allarme di Kyriakides rischia di cadere nel vuoto, nel momento in cui i 27 non sono nemmeno in grado di concordare criteri comuni per la valutazione dei rischi, le zone rosse e le quarantene.


 

Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di venerdì 25 settembre, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.

 

Visegrád subito contro il Patto su migrazione e asilo - Ungheria, Polonia, Repubblica ceca e Slovacchia hanno subito detto “no” alla proposta della Commissione di un nuovo Patto su migrazione e asilo. "Il tono della proposta in sé suona meglio", ma "l'approccio di base resta lo stesso: l'Ue vorrebbe gestire le migrazioni, non fermare i migranti", ha detto Viktor Orbán, dopo un incontro con Ursula von der Leyen. Secondo il premier ungherese, “una quota sotto un altro nome è sempre una quota”. Secondo noi, gli orbanisti come Giorgia Meloni dovrebbero mettersi d'accordo con Orbán sul Patto.

La Slovacchia non vuole un Patto con migranti a casa sua - Il premier sloveno, Janez Jansa, si è unito al coro di Visegrád per attaccare il piano proposto dalla Commissione. “Chiunque immagini, in patria o nell'Ue, di poter costringere altri ad accettare migranti illegali, mi aspetto che prima ne accetti almeno due nella sua grande casa o villa”, ha twittato ieri Jansa.

Colonia vuole un Patto locale per accogliere migranti - La città di Colonia chiede al governo della cancelliera Angela Merkel di accogliere più migranti, in particolare dal campo di Moria. Micol Flammini ci racconta il "wir schaffen das" locale della metropoli renana.

Per i gruppi al Parlamento europeo il Patto è insufficiente - In un dibattito con i commissari Margaritis Schinas e Ylva Johansson, la maggioranza dei gruppi politici al Parlamento europeo ha detto che il Patto su migrazione e asilo è insufficiente. Il centrosinistra insiste per un meccanismo di ricollocamenti obbligatorio dei migranti. La destra ritiene che occorre più fermezza alle frontiere contro l'immigrazione clandestina. Nella discussione alla commissione Libertà civili, quasi tutti hanno chiesto più dettagli su come verranno applicati i nuovi meccanismi nel concreto, esprimendo dubbi sulla loro fattibilità.

Riparte l'Unione dei mercati dei capitali - Il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, ieri ha presentato un nuovo piano di azione per l'Unione dei mercati dei capitali, un progetto lanciato nel 2015 mai veramente decollato malgrado sia ritenuto essenziale per finanziare l'economia e allentare la dipendenza delle imprese dal sistema bancario. La Commissione propone 16 misure mirate, tra cui la creazione di un unico punto di accesso ai dati delle imprese per gli investitori, un rafforzamento della protezione degli investimenti transfrontalieri, l'armonizzazione e convergenza delle norme in materia di insolvenza.

Dombrovskis non vede montagne di NPLs - La situazione delle banche non sembra preoccupare (troppo) la Commissione, almeno per il momento. “I crediti deteriorati sono un problema che stiamo valutando, ma non vediamo grandi situazioni di accumulo al momento”, ha detto Dombrovskis. Tuttavia “siamo in una profonda crisi economica, un impatto sugli NPLs potrebbe esserci", ha riconosciuto. Dombrovskis ha voluto rassicurare gli istituti italiani sulle regole Ue sui requisiti di capitale: le banche possono usufruire della flessibilità delle regole concessa a marzo, che potrebbe essere prolungata oltre la fine dell'anno.

Dombrovskis scopre i costi eccessivi dei bonifici online - Durante la conferenza stampa di ieri sull'unione dei mercati dei capitali, Dombrovskis si è fatto cogliere impreparato dalla domanda di un giornalista sui costi esorbitanti dei bonifici online praticati da alcune banche. “I costi dovrebbero  essere misurati in cent, non in euro”, ha risposto il vicepresidente della Commissione, promettendo di dare un'occhiata alla questione. In Italia, numerose banche applicano costi in euro, e non in cent. Dombrovskis ha annunciato anche l'intenzione di “generalizzare i pagamenti istantanei”.

L'Ue vuole regolamentare le criptovalute - Dombrovskis ha anche annunciato una proposta di regolamento per fornire chiarezza legale e certezza a chi emette crypto-asset con l'obiettivo di proteggere gli investitori e preservare la stabilità finanziaria. Le regole dovrebbero obbligare gli operatori a ottenere autorizzazioni dalle autorità di uno Stato membro per fornire i loro servizi in tutta l'Ue, fissando una serie di salvaguardie come i requisiti di capitali, la custodia degli asset, la supervisione e una procedura di reclamo per gli investitori.

L'Ue non riconosce l'insediamento di Lukashenka - L'Alto rappresentante Josep Borrell ha annunciato che l'Ue non riconosce l'insediamento di Alexander Lukashenka come presidente della Bielorussia perché “manca di qualsiasi legittimazione democratica” dopo le frodi elettorali del 9 agosto. Borrell ha ribadito la richiesta di “nuove elezioni inclusive, trasparenti e credibili". Ma sulle sanzioni dell'Ue al regime Lukashenka occorrerà aspettare almeno un'altra settimana. Al Consiglio europeo del 1 e 2 ottobre, i capi di Stato e di governo cercheranno di uscire dallo stallo provocato dal veto di Cipro per la mancata adozione di sanzioni contro la Turchia.

L'Ue preoccupata dall'arresto di Joshua Wong - Un portavoce dell'Alto rappresentante ha espresso la sua preoccupazione per l'arresto a Hong Kong del leader del movimento democratico Joshua Wong. “E' l'ultimo di una serie preoccupante di arresti di attivisti democratici dall'estate” che  “richiedono un controllo molto attento da parte della magistratura indipendente”, ha detto il portavoce di Borrell. Per l'Ue, “gli sviluppi a Hong Kong mettono in discussione la volontà della Cina di mantenere i suoi impegni internazionali” e rischiano di minare la fiducia e influire sulle relazioni Ue-Cina”. Giulia Pompili spiega che la Cina è sempre più intenzionata a silenziare i ribelli.


Accade oggi in Europa

- Commissione: il vicepresidente Valdis Dombrovskis partecipa a una tavola rotonda sui Non-Performing Loans dopo la pandemia Covid-19

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