
Emmanuel Macron (foto LaPresse)
La risposta all'epidemia delle canaglie
Doma i gilet gialli, sfida gli islamisti, denuncia gli ambientalisti, mostra i muscoli sulla riforma delle pensioni e governa senza isteria il virus. L’Europa ha un leader da sogno in campo contro le politiche da incubo. Ragioni per urlare “viva Macron!”
-
Com'è fatta la riforma della scuola delle élite francesi che tormenta Macron
-
Così il rinnovato amore tra Francia e Italia si ferma alla Libia
-
Pandemia economica non solo in Europa
-
Dopo gli italiani
-
Il supercanguro di Macron
-
La vita al tempo del coronavirus
-
Emergenza coronavirus, chi offre di più?
-
Il coronavirus dell'economia italiana
-
Un vaccino per l'economia
-
L'iniziale fallimento di Trump sul virus
-
Ciarlatani virali
Non chiude le frontiere. Non isola l’Italia. Non si fa intimidire dalle Le Pen. Non si fa turbare dai Mélenchon. Non si fa spaventare dai gilet gialli. Non cede ai ricatti dei sindacati. Non capitola di fronte alle città bloccate. Non mette in ginocchio un paese per un virus. Ingaggia duelli con i populisti di mezza Europa. Sfida i fondamentalismi denunciando gli orrori dell’islam politico. Elogia la religione cattolica sfidando i perbenisti della laicità. Si dice disponibile a offrire asilo politico a una donna come Asia Bibi perseguitata dall’islamismo fondamentalista. Tenta ogni giorno di trovare una terza via sull’immigrazione tra l’estremismo xenofobo e l’estremismo umanitario. Tratta da pari a pari con Vladimir Putin tentando di avvicinare la Russia all’Europa senza far avvicinare l’Europa alla Russia.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitaleLe inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioniOPPURE
-
- Claudio Cerasa Direttore
Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.