Xi Jinping (foto LaPresse)

Il nemico Xi

Redazione

Su Twitter Donald Trump attacca Pechino e dà prova di debolezza

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, nella giornata di ieri ha pubblicato una serie di tweet molto violenti contro la Cina e contro il governatore della Fed Jerome Powell, in cui ha definito tanto uno dei principali partner commerciali dell’America quanto il proprio banchiere centrale come “nemici”. Trump non è nuovo a sparate sensazionali sulla Cina. Gli analisti sono ormai abituati a interpretare i suoi tweet iracondi come tentativi di spostare a suo favore la trattativa commerciale in corso ormai da più di un anno, e finora hanno sempre avuto ragione: nei giorni pari Trump twitta minacce terribili nei confronti della Cina, in quelli dispari elogia il rapporto amichevole e costruttivo con il presidente cinese Xi Jinping.

 

I tweet di Trump sulla Cina meritano spesso di essere ignorati, ma questa volta sono più gravi del solito, e serve un’interpretazione. Poche ore dopo che la Cina ha annunciato un aumento dei dazi su 75 miliardi di dollari di prodotti americani, Trump ha infatti lanciato un anatema che sembra la realizzazione delle profezie di “decoupling”, di quel processo di progressivo distanziamento delle due economie americana e cinese. “Non abbiamo bisogno della Cina”, ha scritto Trump, e per questo “ordino alle nostre grandi compagnie di cercare un’alternativa alla Cina”, e dunque di interrompere la produzione di beni in Cina. Non è chiaro che valore legale abbia questo “ordine” che richiederebbe un cambiamento da decine e forse centinaia di miliardi di dollari nell’economia americana. Trump ha inoltre “ordinato” alle compagnie di spedizioni di smetterla di importare oppiacei dalla Cina, controllando pacco per pacco (altra sparata).

 

Il “decoupling” tra le economie americana e cinese è l’eventualità più temuta dagli analisti come conseguenza della guerra commerciale cominciata da Trump. Significherebbe per molti versi inaugurare una nuova Guerra fredda. Ieri la valuta cinese ha subìto un brusco calo dopo i tweet di Trump, ma il segnale di debolezza in realtà l’ha inviato il presidente americano, che sembra alla ricerca di nemici da additare se le cose dovessero mettersi male.

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