Donald Trump (Foto LaPresse)

Pasdaran terroristi

Redazione

Trump colpisce duro l’Iran, speriamo abbia anche un piano

L’Amministrazione Trump inserisce i Guardiani della rivoluzione – il braccio militare della rivoluzione khomeinista in Iran – nella lista dei gruppi terroristi internazionali ed è il riconoscimento da lungo atteso che il regime iraniano è coinvolto in operazioni terroristiche all’estero. Teheran appoggia il gruppo Hezbollah in Libano, appoggia le fazioni armate nella Striscia di Gaza, finanzia, addestra e fomenta gruppi in Iraq, Yemen e Siria che usano tattiche terroristiche come l’indottrinamento fanatico dei militanti, gli attentati contro i civili anche in Europa – qualcuno ricorda il bus esploso in Bulgaria? – e i rapimenti. I Guardiani della rivoluzione iraniani hanno da tempo preso la decisione di colmare la disparità di forze con i loro avversari – l’America e Israele – con operazioni spregiudicate. L’inserimento nella lista porta conseguenze dirette e rischiose per chiunque ha legami con i pasdaran (anche sui social media) e alza di molto la pressione americana sull’Iran.

 

Però, essendo l’Amministrazione Trump quello che è, viene da chiedersi se oltre alle dichiarazioni ci sia anche un piano coerente per gestire le conseguenze. A parte il fatto che nel 2015 Trump costruiva un hotel in Azerbaigian assieme con un affarista locale pur sapendo che quello riciclava soldi per conto dei Guardiani iraniani – e a questo punto che fa? Si sanziona da solo? – avrà pensato a quello che potrebbe succedere? I soldati americani in Iraq in pratica convivono sullo stesso terreno dei pasdaran e sono esposti a rappresaglia. In Siria Trump sta ritirando i soldati e quindi sta di fatto mollando il paese ai pasdaran. I governi di Libano, Iraq, Kuwait e Oman, che fanno da cerniera tra l’Iran e l’occidente, adesso rischiano di più. Inoltre l’Amministrazione negozia con i talebani in Afghanistan e tratta la vendita di centrali nucleari in Arabia Saudita. Se c’è una visione d’insieme, un piano che tiene conto di tutto, per ora non si vede. Si procede alla Trump.

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