Sergio Mattarella (foto LaPresse)

Mattarella boccia la "terza via" del governo sul Venezuela

"La scelta è tra la richiesta di autentica democrazia da un lato e dall'altro la violenza della forza", dice il capo dello stato. Diversi paesi europei intanto riconoscono Guaidó. E la Russia parla di "ingerenza"

Sulla violenza del regime venezuelano di Nicolas Maduro contro gli oppositori non può esistere una “terza via” come quella sostenuta finora dal governo italiano. Così il capo dello stato, Sergio Mattarella, ha chiesto oggi una posizione comune di tutta l’Ue sul riconoscimento di Juan Guaidó come nuovo presidente. Parlando all’inaugurazione di un centro per i rifugiati a Roma, il presidente della Repubblica ha detto che la situazione nel paese sudamericano “richiede senso di responsabilità e chiarezza su una linea condivisa con tutti i nostri alleati e i nostri partner dell'Ue. Non ci può essere incertezza né esitazione: la scelta è tra la volontà popolare e la richiesta di autentica democrazia da un lato e dall'altro la violenza della forza".

 

  

Proprio in queste ore Regno Unito, Germania, Spagna, Francia, Austria, Danimarca e Svezia hanno riconosciuto Guaidó come presidente legittimo del Venezuela. Anche l’Ue cerca di trovare una posizione comune, nonostante il veto posto proprio dall’Italia che la scorsa settimana ha bloccato un compromesso dei 28 paesi europei. L’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Federica Mogherini, ha convocato questa settimana un gruppo di contatto – che oltre agli stati europei coinvolge anche l’Uruguay – per favorire la ripresa del dialogo tra Nicolas Maduro e Guaidó. Bruxelles spera che l’Italia cambi la propria posizione e permetta di presentarsi ai negoziati con una sola voce. Oggi, al vertice tra l’Ue e la Lega araba in corso a Bruxelles, si attendono le dichiarazioni del sottosegretario agli Affari esteri del nostro governo, Manlio Di Stefano, affinché chiarisca la posizione di Roma. Difficile comunque che si arrivi in tempi brevi a un’intesa tra tutti gli stati membri.

 

 

Nel frattempo, il riconoscimento di Guaidó da parte di alcuni paesi europei ha irritato molto la Russia, che sostiene Maduro. Il Cremlino ha commentato la mossa europea come un atto di “ingerenza” negli affari interni di un paese sovrano. Secondo Mosca, si tratta di “tentativi di usurpare il potere legittimo” nel paese. Una posizione peraltro molto simile a quella del governo italiano guidato da Giuseppe Conte.