Giuseppe Conte a Bruxelles durante il Consiglio europeo dello scorso giugno (foto LaPresse)

L'Italia mette ancora il veto: No a un'altra dichiarazione dell'Ue sul Venezuela

Inascoltato anche l'appello di Mattarella: a Bruxelles quello dei gialloverdi è l'unico tra i 28 governi europei a opporsi a una dichiarazione a sostegno di Guaidó

Sulla crisi in Venezuela l’Italia ha paralizzato di nuovo l’Ue e ha posto il veto per bloccare una dichiarazione congiunta dei 28 stati membri in cui si ribadiva il sostegno a Juan Guaidó come presidente ad interim del paese. La notizia di un nuovo stop da parte del governo italiano è stata lanciata da diverse agenzie di stampa italiane e straniere che citano fonti europee. Così, l’invito rivolto stamattina dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella – che aveva fatto appello al “senso di responsabilità” dei gialloverdi affinché contribuissero a raggiungere un’intesa con gli altri stati dell’Ue – è rimasto quindi inascoltato.

 

 

Dopo la bocciatura della settimana scorsa di un compromesso europeo a sostegno di Guaidó – bloccato proprio da un veto dell’Italia – oggi l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Federica Mogherini, aveva tentato di raggiungere un nuovo accordo che intendeva solamente ribadire il supporto dei 28 all’autoproclamato presidente del Venezuela, senza tuttavia formalizzare il riconoscimento di Guaidó. L’obiettivo era quello di presentare l’Ue con una voce unica ai vari forum internazionali aperti con i paesi dell’America latina, l’Australia e il Canada che mirano a trovare una soluzione diplomatica tra il regime di Maduro e l’opposizione.

 

Ma il governo italiano, unico tra i 28 paesi membri, ha bloccato tutto di nuovo. Il testo era stato presentato stamattina presto. L’Italia e altri due paesi hanno dapprima chiesto il rinvio della discussione del documento; poi, il nostro governo ha presentato la sua obiezione formale e non ha nemmeno presentato delle controproposte per continuare il negoziato. Diversi paesi europei hanno già formalizzato il riconoscimento ufficiale di Guidó come presidente ad interim del Venezuela. Si tratta di Francia, Spagna, Germania, Regno Unito, Portogallo, Svezia, Danimarca, Austria, Olanda, Repubblica ceca, Lettonia, Lituania, Finlandia, Belgio e Lussemburgo.

 

Il ministro degli Esteri della Spagna, Josep Borrell, ha confermato che nemmeno oggi l’Ue approverà una dichiarazione sul Venezuela per via dell’opposizione di “alcuni paesi”. “Nel caso in cui non dovesse esserci una dichiarazione comune, che sicuramente non ci sarà – ha spiegato Borrell –, ci sono molti paesi che possono condividere una dichiarazione che traduca la posizione che la Spagna e altri paesi hanno espresso". Si tratta di un ennesimo caso di “Europa a due velocità” in politica estera. Solo che stavolta solo l’Italia sembra viaggiare su un binario diverso da quello degli altri.

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