Il cancello di Buchenwald con la scritta Jedem das Seine (“A ciascuno il suo”)

Perché l'AfD non è benvenuta a Buchenwald

Daniel Mosseri

Il direttore della fondazione che gestisce il campo di concentramento dice che il partito di estrema destra tedesco ha ancora elementi antisemiti e razzisti

Berlino. “Perché la delegazione di AfD in Turingia non è benvenuta alle commemorazioni in programma a Buchenwald”. Si apre così la lettera che Volkhard Knigge, direttore della fondazione Memoriale di Buchenwald e Mittelbau-Dora, ha inviato ai deputati di Alternative für Deutschland eletti al Parlamento regionale di Erfurt. Perché il primo compito della fondazione, spiega Knigge, è preservare la memoria dei crimini commessi nei campi di concentramento della Turingia. E poiché la memoria da sola non basta, “noi dobbiamo anche fare luce sulla storia e sui crimini del nazionalsocialismo, e sulle loro cause”. E' dunque inutile, se non addirittura dannoso, inquinare il lavoro mescolandosi con chi si muove in direzione opposta.

 

Knigge se l’è presa con AfD e soprattutto con la sua rappresentanza in Turingia, il più piccolo dei quattro Länder orientali. Piccolo ma ricco di simboli della storia tedesca del Ventesimo secolo con Weimar e, solo otto chilometri più a nord, Buchenwald. Un nome agreste – in tedesco vuol dire “bosco di faggi” – oggi sinonimo di atrocità e morte. Nell’omonimo campo, voluto nel 1937 per “ospitare” alcune centinaia di oppositori politici, furono uccise oltre 56 mila persone, vittime di lavori forzati, torture, esperimenti medici, fame, malattie. Altre 250.000 vi transitarono in attesa di essere mandate a morte nei campi di sterminio più a est. Buchenwald finirà per diventare il baricentro di centinaia di campi di lavori forzati fra i quali quello gigantesco di Mittelbau-Dora più a nord: in Turingia gli internati lavoravano 15 ore al giorno per produrre i missili V2, armi di rappresaglia ideate da Joseph Goebbels.

 

Mittelbau-Dora e Bunchenwald, insomma, rappresentano l’orrore puro e secondo Knigge fra i deputati regionali invitati a deporre una corona di fiori non ci deve essere chi questo orrore si rifiuta di riconoscere. Come per esempio Björn Höcke, il controverso leader di AfD in Turingia. Nella sua lettera, il presidente della fondazione ha ricordato che in un discorso pronunciato a Dresda nel 2017 davanti alle giovani leve del partito, Höcke affermò che “questa stupida politica di venire a patti con il passato sta paralizzando la Germania” e che era necessaria “un’inversione di rotta nella politica del ricordo”. Non contento, Höcke se la prese anche con il memoriale costruito a Berlino in ricordo degli ebrei sterminati in Europa: “Noi siamo il solo popolo al mondo che ha costruito un monumento alla vergogna nel cuore della propria capitale”.

 

Dal 2017 nulla è cambiato: Höcke è ancora al suo posto di leader della corrente nazionalista Der Flügel di AfD e il partito, che nel 2014 raccolse il 10,4 per cento dei consensi in Turingia, oggi è avvistato dai sondaggisti sopra al 20 per cento. Giorni fa l’intelligence tedesca ha messo AfD sotto osservazione citando Der Flügel come possibile strumento di connivenza fra il partito e gruppi neonazisti. Ma neppure la recente scissione sul fianco destro subita da AfD a opera del deputato della Sassonia-Anhlat André Poggenburg sembra spingere il partito a fare pulizia fra i propri ranghi, “e lo scorso fine settimana, il presidente federale di AfD, Alexander Gauland, è apparso a una conferenza di estremisti di destra”, ha aggiunto Knigge.

  

  

AfD mantiene dunque la rotta sull’ambiguità politica e lessicale. Mercoledì scorso la sopravvissuta allo sterminio e oggi presidente della comunità ebraica di Monaco, Charlotte Knobloch, è stata invitata a commemorare lo sterminio davanti al Parlamento regionale di Monaco, nella ricca e meridionale Baviera. Quando Frau Knobloch ha detto che “un partito qua rappresentato discredita i valori democratici e ridicolizza i crimini dei nazionalsocialisti”, i rappresentanti di AfD hanno rumorosamente abbandonato l’aula. La ragione l’ha poi spiegata la capogruppo Katrin Ebner-Steiner: “E' scandaloso che la presidente della comunità ebraica abusi di una commemorazione delle vittime del nazismo per diffamare l’intera AfD con insinuazioni gratuite”.