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Editoriali

L'ambizione di Macron e il diritto all'aborto inserito in Costituzione

Redazione

Il presidente vuole lasciare una traccia nella storia della Francia, anche attraverso i diritti civili. Dopo l'approvazione della procreazione medicalmente assistita, ora è il turno dell’interruzione volontaria di gravidanza

La Francia è diventata il primo paese al mondo a mettere nella Costituzione la libertà di abortire. 577 deputati e 348 senatori si sono riuniti in Congresso nel castello di Versailles per votare l’emendamento proposto dal governo per inserire l’interruzione volontaria di gravidanza nel testo costituzionale. “In un momento in cui i diritti delle donne sono minacciati in tutto il mondo, la Francia si alza e si pone all’avanguardia del progresso”, ha dichiarato il primo ministro, Gabriel Attal, chiedendo un applauso per Simone Veil e ricordando la sua battaglia per il diritto all’aborto, il premier ha affermato che “inserire questo diritto nella nostra Costituzione significa chiudere la porta alla tragedia del passato e alla sua scia di sofferenza e dolore, significa impedire ai reazionari di attaccare ancor di più le donne”.

Il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, non era presente alla cerimonia, perché la sua presenza non è consentita dalla Costituzione durante il voto solenne in Congresso, ma l’integrazione dell’Ivg nel testo costituzionale porta il suo marchio pure se nei 18 mesi di elaborazione del testo e della proposta è stato spesso cauto. Gli analisti dicono che lo slancio è arrivato dall’America, dal ribaltamento della Roe v. Wade, e che la “pressione democratica” ha finito per convincere il presidente –  che con l’umore popolare non ha granché trovato una sintonia –  che questa fosse una battaglia da intestarsi. E un’eredità che risuona nel mondo progressista, anch’esso non esattamente in sintonia con Macron, e che può renderlo un presidente da ricordare per la difesa delle libertà individuali, dopo l’approvazione della Pma per tutte e in attesa di una nuova legge sul fine vita. 

La riforma introduce nell’articolo 34: “La legge determina le condizioni in cui si esercita la libertà garantita alla donna di ricorrere all’interruzione volontaria della gravidanza”. L’iscrizione dell’aborto in Costituzione ha così lo stesso potere simbolico dell’abolizione della pena di morte ai tempi di François Mitterrand.



 

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