(foto EPA)

Il ritratto

Chi è Gabriel Attal, il nuovo premier francese

Mauro Zanon

Con la nomina a primo ministro si completa l'ascensione del "bravo allievo del macronismo", accanto al presidente sin dal 2016. La scelta di Macron va letta anche come una risposta alla rupture generazionale imposta da Marine Le Pen

Parigi. Gabriel Attal è da questa mattina il nuovo capo del governo francese. A 34 anni, l’ormai ex ministro dell’Istruzione, diventa il più giovane primo ministro della storia della Quinta Repubblica. Dopo una militanza nel Partito socialista nell’orbita di Dominique Strauss-Kahn e una parentesi da membro del gabinetto di Marisol Touraine, ministra della Salute durante il quinquennio di François Hollande, Attal è diventato un “puro bebè Macron”, come ha scritto Marianne.

Nato a Clamart, nella regione parigina, da un padre produttore di cinema di origini tunisine e una madre discendente da una famiglia di Odessa, si forma nelle migliori scuole della République: Ecole alsacienne e Sciences Po. È accanto al presidente fin dai primi passi, ossia dal 2016, quando nasce En marche!, ed entra subito nel cerchio magico di Macron. Eletto deputato nel 2017, l’anno successivo viene nominato portavoce del partito macronista che all’epoca si chiamava la République en marche (oggi Renaissance). Sempre nel 2018, ottiene il suo primo incarico nell’esecutivo: segretario di stato presso il ministro dell’Istruzione e della gioventù. Nel 2020 diventa portavoce del governo e nel 2022, con l’inizio del secondo quinquennio, Macron gli affida la delega dei Conti pubblici.

Nell’estate del 2023, a sorpresa, viene promosso ministro dell’Istruzione, e Attal ne ha approfitta per imporre subito il suo stile: grande comunicatore e sorriso contagioso, diventa la nuova star del governo, suscitando parecchie invidie tra i pesi massimi, Bruno Le Maire, ministro dell’Economia, e Gérald Darmanin, ministro dell’Interno. Non a caso, proprio Le Maire e Darmanin avrebbero cercato in tutti i modi di far saltare la nomina, secondo le informazioni di Lci. Attal ha il profilo del rassembleur che Macron cercava, è magnetico e popolare tra i francesi, l’esatto opposto dell’algida Elisabeth Borne, il suo predecessore.

Stimato dai parlamentari della maggioranza, avrà il compito di rimobilitare le truppe macroniste dopo la batosta della legge sull’immigrazione, soprattutto in vista delle elezioni europee. La scelta di Macron va letta anche come una risposta alla rupture generazionale imposta da Marine Le Pen nel novembre del 2022, quando ha ceduto le redini del suo Rassemblement national al giovanissimo Jordan Bardella, oggi 28enne. Attal avrà l’arduo compito di rinnovare il macronismo da una posizione, quella di primo ministro, che in Francia è spesso logorante (chiedere a Borne). La stampa parigina sottolinea infine che si stratta del primo ministro apertamente omosessuale della Cinquième République: fu lui stesso a rivelare il suo orientamento in un articolo-ritratto sul settimanale Obs. È l’ascensione irresistibile del “bravo allievo del macronismo”, scrive il Figaro, mentre il Point si chiede: “Fedele erede o futuro traditore (di Macron, ndr)?”.

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