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Editoriali

Navi russe “fantasma” nel mare del Nord per pianificare sabotaggi. Un report 

Redazione

Secondo un'inchiesta congiunta delle emittenti televisive di Danimarca, Norvegia, Svezia e Finlandia, la Russia starebbe raccogliendo informazioni di intelligence al fine di progettare operazioni contro di impianti eolici, cavi elettrici e gasdotti

 

Secondo un report congiunto delle emittenti televisive di Danimarca, Norvegia, Svezia e Finlandia, la Russia sta utilizzando una flotta di navi “fantasma” nel mare del Nord per raccogliere informazioni di intelligence per operazioni di sabotaggio di impianti eolici, cavi elettrici e gasdotti. L’inchiesta porta il nome di “The Shadow War”, la guerra delle ombre, ed è realizzata dalla testata danese Dr in collaborazione con la norvegese Nrk, la svedese Svi e la finlandese Yle: hanno analizzato le comunicazioni di queste navi russe “fantasma” che portano attrezzature di sorveglianza subacquea e che hanno  i trasmettitori spenti per non rivelare la loro posizione (per questo “fantasma”). “La guerra delle ombre” si concentra sulla nave russa Admiral Vladimirsky, che invece di una nave da ricerca sarebbe una nave spia, utilizzata per mappare le infrastrutture critiche  della zona.

 

La nave si sarebbe aggirata in prossimità di sette parchi eolici al largo delle coste del Regno Unito e dei Paesi Bassi: il report afferma che quando si avvicina in queste zone sensibili la Admiral Vladimirsky rallenta, e quando un giornalista si è avvicinato alla nave su una piccola barca, si è trovato di fronte un uomo incappucciato che imbracciava un fucile d’assalto. La stessa nave sarebbe stata avvistata al largo della costa scozzese l’anno scorso. Secondo Nrk, negli ultimi dieci anni almeno 50 navi civili sono state coinvolte in missioni di raccolta di informazioni nelle acque nordiche, e anche il Regno Unito sarebbe a conoscenza di questo programma di spionaggio russo. Dopo le esplosioni al gasdotto  Nord Stream,  secondo gli esperti la Russia starebbe pianificando sempre più sabotaggi  sottomarini in caso di escalation e un  conflitto più esteso con l’occidente.
 

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