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Editoriali

Maledetti avocadi. Fanno male all'ambiente

Redazione

Lasciano “impronta carbonica” tremenda. Così la passione di vegetariani e vegani oggi viene bandita

Anche di avocado toast potrebbe finire il pianeta. La ricetta è ormai talmente glamour che Annalisa le ha dedicato una canzone, e anche le preparazioni sulla base di avocado spopolano. A partire da quel guacamole in cui milioni di americani intingono le tortilla chips durante il Super Bowl, portando così nei mesi di febbraio l’export messicano a tetti da 35.000 tonnellate. Pure l’Istat ha dato il suo imprimatur al vegetale già caro agli aztechi e a Emilio Salgari, inserendolo nel suo paniere. E al boom contribuisce anche la moda vegana, che vi vede un prodotto non aggressivo verso la natura. Come però riferisce il Guardian, in realtà non è proprio così. L’avocado, frutto già esistente all’epoca dei dinosauri, purtroppo lascia una “impronta carbonica” tremenda. Cosa che ha peraltro in comune con altri prodotti usati nelle diete vegetariane e vegane, in particolare la soia. Per questo motivo, nel Regno Unito e in Canada sempre più ristoranti che vogliono sentirsi in regola con la lotta al cambiamento climatico hanno deciso di bandirlo.

 

Ogni chilo di avocado per crescere richiede tra i 600 e i 700 litri di acqua. In più ci vogliono i combustibili fossili necessari a trasportare la mercanzia nei paesi di domanda; un elevato consumo di elettricità e fertilizzanti; la gran quantità di imballaggi  utilizzati perché il frutto si mantenga maturo. Inoltre in stati come Michoacán o Jalisco, in Messico, per far spazio alla coltivazione di avocado, vengono bruciati alberi e  spesso è opera di organizzazioni mafiose. Insomma, un “frutto insostenibile”. La catena di ristoranti messicani Wahaca, attiva nel Regno Unito, ha dunque deciso di modificare i suoi menù, offrendo al posto del guacamole una salsa alternativa chiamata Wahamole: fave, peperoncini verdi, limetta e coriandolo. In Canada lo chef messicano Aldo Camerana utilizza zucchine e pasta di semi di zucca. Pare che la ricerca di ingredienti alternativi per il guacamole sia anche diventata tendenza su TikTok.

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