Il ministro dell'Economia francese, Bruno Le Maire (Lapresse)

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Oggi il vertice Giorgetti-Le Maire. "Dobbiamo andare avanti assieme"

Francesco Bercic

Ai colloqui fra i due paesi ha partecipato anche il ministro delle Imprese, Adolfo Urso. Dalla risposta europea all'Ira di Biden fino al Trattato del Quirinale, quali sono i temi sul tavolo

Oggi il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha incontrato a Roma il suo omologo francese, Bruno Le Maire, in un vertice al quale ha partecipato anche il ministro delle Imprese, Adolfo Urso. I temi sul tavolo sono numerosi e vanno dalla risposta europea all’Ira di Biden fino all’agenda del Trattato del Quirinale, il patto di cooperazione che lega Italia e Francia entrato ufficialmente in vigore da qualche settimana. Proprio di questo ha parlato il ministro francese in una lunga intervista a Repubblica, definendo il Trattato “un accordo storico” e annunciando “l’avvio delle consultazioni ufficiali” sul programma da portare avanti.

Al termine delle consultazioni, il ministro francese ha riferito di aver invitato l'Italia a partecipare ad un fondo di investimenti aperto da Parigi con un capitale di oltre 500 milioni di euro, destinato alle materie prime critiche. La speranza di Le Maire è quella di attivare “un fondo comune italo-francese”, nell'ambito di una più ampia collaborazione industriale tra i due paesi. Alla soddisfazione di Giorgetti – che lo ha definito “un incontro intenso e cordiale” – si somma quella del ministro delle Imprese, che si augura “un salto di qualità” a livello europeo.

L’incontro porta con sé anche un evidente valore simbolico. Rappresenta infatti il tentativo di ricucire i rapporti fra i due paesi dopo le tensioni emerse nelle ultime settimane, e le polemiche a seguito del summit franco-tedesco con il presidente ucraino Zelensky cui Giorgia Meloni non è stata invitata. “Vogliamo e dobbiamo andare avanti assieme”, sono le parole concilianti di Le Maire, che indica come primo obiettivo “la risposta giusta all’Inflation Reduction Act”. Il ministro loda il Green Deal proposto dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen: “Un piano per sviluppare l’industria verde europea che permette di semplificare e accelerare le procedure”. E definisce “urgente” un provvedimento analogo anche per “il mercato dell’elettricità decarbonizzata, che deve essere garantita ovunque ad un costo ragionevole”.

Le posizioni dei due paesi sembrano farsi più distanti non appena si inizia a parlare di aiuti di stato: l'allentamento voluto dalla Francia e soprattutto dalla Germania è visto con sospetto dall'Italia, preoccupata che incida sulla sua più fragile economia. Le Maire tenta così di rassicurare, parlando di un allentamento parziale, “proporzionato e mirato solo ad alcuni settori strategici”. Ma l'intesa appare comunque difficile: tanto che Giorgetti ha tenuto a consigliare di “non limitarsi agli aiuti di stato”, creando piuttosto “una serie di strumenti che supportino la competitività delle industrie europee”.

Allo stesso modo, anche la strada verso un Fondo sovrano europeo, finanziato con debito comune, sembra essere in salita. “Resta una buona idea per l’Ue”, dice Le Maire, inserendolo fra gli argomenti di discussione. Ma il ministro francese non nasconde la difficoltà di convincere paesi come la Germania o l’Olanda, ostili all’emissione di nuovo debito. “Dobbiamo discutere insieme”, afferma, auspicando “un terzo passo essenziale, l’Unione dei mercati dei capitali”. Un altro tassello che compone “gli investimenti essenziali per la transizione ecologica”, al centro dei colloqui di oggi.